Cipe, sì a sorpresa alla Valdastico Nord. Manutenzione Anas e Fs, piani triennali da 5,7 miliardi. Stop invece alla Orte-Mestre.

Salta l’ok all’autostrada E45 in project financing. Sì invece alla A31 Vicenza-Astico, ma si tratta di un’approvazione solo “simbolica”

di Alessandro Arona 18 marzo 2013

APPROFONDIMENTI

Il Cipe, tenutosi questa mattina e presieduto da premier uscente Mario Monti, ha dato parere positivo al Contratto di programma Rfi, parte servizi, 2012-2014, che prevede in tre anni (saranno di fatto metà 2013-metà 2016) attività di manutenzione ordinaria e straordinaria sulla rete ferroviaria del gruppo Fs per 4.575 milioni di euro. La delibera Cipe di stamattina ha confermato i 4 miliardi esistenti e ha aggiunto un nuovo stanziamento per 578 milioni, ricavati da una parte tagliando fondi al Terzo Valico alta capacità Genova-Milano (240 milioni revocati al 2° lotto costruttivo, delibera Cipe 86/2011) e dall’altra assegnando i 338 milioni residui di cui all’articolo 1 comma 176 della legge 228/2012 (Stabilità 2013).
Parere positivo anche sul Contratto di programma Anas 2013, che destina 300 milioni di euro al completamento di lavori in corso e agli interventi di manutenzione straordinaria e ulteriori 569 milioni alle attività di manutenzione ordinaria, sicurezza, vigilanza e infomobilità.
In entrambi i casi (Rfi e Anas) dopo il parere Cipe i Contratti di programma vanno in Parlamento per il parere di legge, e solo dopo potranno essere resi esecutivi con il decreto interministeriale Infrastrutture-Economia.

Stop invece all’approvazione dell’autostrada Orte-Mestre in project financing. Data per probabile nei giorni scorsi (si veda l’anticipazione sul nostro sito), la delibera non è arrivata sui tavoli della seduta Cipe di questa mattina (lunedì 18 marzo). L’esecutivo in scadenza (in carico per gli affari correnti e con un premier apparso in questi giorni impegnato soprattutto a garantirsi un futuro incarico istituzionale) non se l’è sentita di dare il via libera a un’opera che vale 10 miliardi di euro, e la cui approvazione avrebbe impegnato lo Stato a erogare nei decenni futuri 1,5 miliardi di euro sotto forma di sgravi fiscali a favore del futuro concessionario.
Via libera invece al progetto preliminare dell’autostrada la Valdastico Nord (prolungamento della A31 per un collegamento diretto Vicenza-Trento), altra opera assai controversa, di cui si discute da vent’anni senza mai approvarla: la Provincia di Trento aveva confermato il 22 giugno 2012 il suo parere completamente negativo (è la posizione da sempre della Provincia autonoma), tant’è se l’istruttoria tecnica sul progetto preliminare si era fermata al pre-Cipe di venerdì scorso, non approdando in via ufficiale al Cipe di oggi.
Invece a sorpresa è arrivato il via libera, seppure con prescrizioni, al 1° lotto funzionale Piovene Rocchette – Valle dell’Astico. A firmare il parere negativo della Provincia di Trento del giugno scorso è stato l’allora presidente della Provincia di Trento Lorenzo Dellai, ora deputato di spicco di Scelta Civica (il movimento di Mario Monti), ma in realtàl’approvazione di oggi non dovrebbe disturbarlo:riguarda infatti solo lotto in territorio veneto, e senza l’approvazione del tratto trentino l’opera non si farà mai. Resta infatti l’obbligo (nella convenzione 2007, concordato con la Commissione europea) di approvare l’intero progetto definitivo entro il giugno prossimo, operazione improba. Se questo non accadrà, la scadenza della concessione della Brescia-Padova sarà confermata al 2013, anziché essere prolungata al 2026, ed entro i sei mesi successivi la società e il Ministero delle Infrastrutture dovranno concordare una via d’uscita economico-finanziaria, e a fine 2013 dovrà essere fatta la gara per il nuovo concessionario.

Il Cipe ha inoltre confermato i 104 milioni del Cipe 2006 per il sistema di tranvia urbana di Bologna denominato «Rete Civis» e ha assegnato 5 milioni di euro per la ricostruzione della Città della Scienza di Napoli, somma che insieme ad altre messe a disposizione da varie fonti in questi giorni permetterà di ricostruire il museo.

Valdastico Nord
E’ ovviamente felice la regione Veneta, governata dal leghista Luca Zaia (che invece alleato di Monti non è). «E’ una buona notizia – ha commentato l’assessore alle politiche della mobilita’ del Veneto Renato Chisso, presente alla seduta del Cipe in rappresentanza del presidente Luca Zaia – , un ulteriore passo per il completamento di un’arteria la cui utilità non e’ di oggi, ma venne capita ancora negli anni 60, quando venne ipotizzato il collegamento Trento-Vicenza-Rovigo».
«L’opera originaria – ha aggiunto – rimase però monca, per l’opposizione delle principali organizzazioni ambientaliste e il supporto di un movimento d’opinione che la considerava inutile, con conseguenze politiche che si tradussero fino al divieto di legge di
costruire nuove autostrade nel nostro Paese».
«Il voto di oggi – aggiunge Chisso – conferma che i tempi sono maturati».
«Sì è vero – ammette Chisso – rimane l’opposizione del Trentino – ha concluso – ma io sono
convinto che con la vicina Provincia Autonoma ci siano spazi per trovare una convergenza su questa e sulle tante cose che ci uniscono, con lo sguardo aperto al futuro che vogliamo dare ai nostri territori e alle nostre comunita». Spazi che, come si diceva prima, alla Presidenza del consiglio nessuno sembra concretamente vedere.

L’opera è finanziata all’interno della convenzione 2007 con l’Autostrada Brescia-Padova Spa. Convenzione che prorogava la scadenza dal 2013 al 2026, a patto però che il progetto definitivo della Valdastico Nord, il lottro 1 veneto ma anche il n. 2 trentino, venisse approvato entro il 30 giugno 2013.

Orte-Mestre
Le motivazioni ufficiali dello stop (arrivato già dal pre-Cipe di venerdì scorso) sono tecniche – approfondimenti ancora in corso da parte del Nars – ma l’ostacolo più grande era stato nei giorni scorsi superato con un accordo Ministero dell’Economia-Infrastrutture: subordinare l’effettiva concessione degli sconti fiscali al fatto che il futuro concessionario, vincente nella gara, riuscisse a ottenere il finanziamento bancario (il cosiddetto “closing”) entro 12 mesi dalla firma della convenzione.
Lo stop all’approvazione è dunque soprattutto politico: la valutazione che fosse inopportuno approvare un’opera di questa entità a governo in carica per gli affari correnti e in questa delicata fase istituzionale.
La Orte-Mestre, opera di cui si parla da dieci anni, trasformazione in autostrada degli attuali itinerari statali (in buona parte già a superstrada) tra Orte e Perugia, Perugia e Cesena, Cesena e Ravenna, Ravenna e Mestre, avrebbe un costo di costruzione di 8,7 miliardi di euro, ribassabile a 7,2 dopo gli ipotizzati ribassi d’asta del 22%, e un costo complessivo, compresi oneri finanziari, di 10 miliardi di euro. La cifra necessaria, come contributo pubblico, per far quadrare il piano finanziario, è calcolata in 1,5 miliardi di euro, di cui la bozza di delibera (non approdata al Cipe) prevedeva la sostituzione con il mancato pagamento di Ires, Irap e Iva, a favore del concessionario, per un valore equivalente atttualizzato di appunto in 1,5 miliardi, tramite il meccanismo previsto dall’articolo 18 legge 183/2011, come dettagliato dalle Linee guida approvate dal Cipe il 18 febbraio scorso.