IN CAMPEGGIO SULL’AMIATA PER SVELARE LE BUGIE DELLA «GREEN ECONOMY»

 

[di Luca Manes] pubblicato su Il Manifesto 

Cinque giorni di incontri, dibattiti e iniziative pubbliche ma anche musica dal vivo e proiezioni di video e documentari. Dal 10 al 14 luglio il monte Amiata ospiterà attivisti di movimenti, comitati, reti e associazioni che si battono con determinazione per la difesa del territorio e per la riappropriarsi dei beni comuni. Il campeggio-happening, promosso da Coordinamento SOS Geotermia, Forum Italiano Movimenti per l’Acqua, Rete StopENEL e Forum Contro le Grandi Opere Inutili e Imposte e che ha già ricevuto numerose adesioni da tutta Italia, rappresenterà prima di tutto un’importante occasione per costruire un processo collettivo di confronto.

Il programma del campeggio (clicca sull’immagine per ingrandire)

Lo spunto di discussione parte dall’appello comune lanciato negli ultimi giorni, in cui ci si chiede se la crisi che stiamo vivendo non coincida con nuova e più aggressiva fase di accumulazione della ricchezza nelle mani di pochi. Più precisamente una nuova fase in cui lo Stato fa gli interessi dei profitti privati rendendosi complice del saccheggio sistematico dei territori e dei beni comuni, che produce una continua erosione della ricchezza sociale e dei diritti conducendo alla precarietà e alla povertà.

Ma alle privatizzazioni e ai nefasti processi di finanziarizzazione atti a saccheggiare beni e servizi si oppongono tutte quelle persone, e ormai sono un numero crescente, che propongono invece un’idea radicalmente alternativa a tale gestione dei territori. Persone che sempre di più cercano di fare fronte comune e che al campeggio sul Monte Amiata, tra le altre cose, sveleranno le bugie della Green Economy, parleranno di una nuova gestione delle risorse idriche e si interrogheranno su quali istituzioni e processi decisionali siano necessari a livello locale per riportare al centro gli interessi dei cittadini e delle comunità. Si discuterà di come riprendere il controllo della finanza pubblica e sottrarre i beni comuni all’imperante logica del profitto. Insomma, tanti momenti di dialogo durante la giornata che faranno poi il paio con iniziative culturali e sociali previste per la sera.

La scelta di tenere un incontro del genere proprio all’Amiata non è chiaramente casuale. In quella porzione di Toscana l’Enel sta sviluppando i suoi progetti geotermici, che la multinazionale italiana dipinge come rinnovabili e puliti. Non la pensano così i comitati locali, i quali denunciano da anni come il bacino acquifero, che approvvigiona 500 mila persone del sud della regione, sia in preoccupante diminuzione, mentre in aumento sono la concentrazione di arsenico nell’acqua potabile e le immissioni nell’aria di acido solfidrico e mercurio. Le cinque centrali attive – ma si stanno pianificando altri impianti – ricevono da sempre “appoggio” dalle autorità regionali della Toscana, visto che l’Enel attraverso l’enorme guadagno ricevuto dal meccanismo dei certificati verdi, dei sussidi e dei finanziamenti pubblici, distribuisce alla stessa Regione e ai comuni una pioggia di denaro a titolo di compensazione ambientale e con un costo in bolletta per la collettività mediamente del 30 per cento in più rispetto ad altri paesi europei. Dati alla mano, il geotermico appare proprio un pessimo affare. La cinque giorni di metà luglio, quindi, servirà anche per sostenere la lotta dei comitati locali contro l’Enel e le sue ricette in puro stile green economy.

Per info e adesioni: www.campeggioamiata.noblogs.org