Napoli – 300 persone all’assemblea popolare contro Equitalia

18 / 5 / 2012

Almeno 300 persone sono circolate per l’assemblea pubblica che si è tenuta oggi pomeriggio in via Ponte di Tappia, a poca distanza dalla direzione napoletana di Equitalia. Testimonianze di vita vissuta di chi ha subito i meccanismi vessatori del modo di funzionare dell’agenzia (soprattutto gli allucinanti interessi e il fatto che si tenda ad avvisare le persone alla scadenza dei cinque anni di prescrizione per far decollare al max il pagamento) ma anche dichiarazioni più di fondo che hanno precisato di non considerarsi “il movimento anti-tasse” ma anzi il movimento che le tasse vuole farle pagare alle rendite, ai grandi evasori, ai patrimoni protetti spesso dalla politica fiscale” (pensiamo ad esempio allo scudo fiscale). Storie di vita come quella di una dipendente della pubblica amministrazione che, per una multa sull’assicurazione del veicolo non pagata in tempo, ha oggi a che fare con una cartella esattoriale di 4200 euro…  O di Chi ha dovuto difendersi dall’ipoteca sulla casa per un debito di 6300 euro. Pensionati e disoccupati uniti da autentica ansia e preoccupazione ma ormai anche dalla convinzione che “contestare è meglio che disperare”. Questa rete  “non fa la guerra alle tasse genericamente, ma pone la questione dei meccanismi usurai contro la povera gente, contro i lavoratori dipendenti, i precari, i disoccupati, i lavoratori autonomi. Perchè la natura privatistica dell’agenzia le garantisce un guadagno percentuale sulle somme riscosse. Perciò finisce per diventare un assedio proprio a chi ha meno risorse per difendersi”.

La crisi mette all’ordine del giorno la questione della moratoria sui debiti delle fasce deboli della popolazione, lavoratori dipendenti, precari e pensionati. Che sono i soli a pagare la cosiddetta “austerity” e stanno sempre più affondando nei debiti. Ma chiedere un cambiamento a Monti o a Befera, visto le loro biografie, è un pò come chiedere al generale Custer di schierarsi dalla parte degli indiani! Perciò serve una mobilitazione molto ampia e autorganizzata. E noi vogliamo fare la nostra parte costruendo in un paio di settimane un partecipato corteo cittadino contro il metodo Equitalia.
Gli studenti universitari hanno ricordato le proteste che in questo momento si stanno svolgendo a Francoforte contro la BCE e che vedono pure molti attivisti napoletani colpiti dai divieti a manifestare e dai fermi preventivi: Assistiamo a una politica fiscale all’inverso che toglie ai poveri e ai più deboli per regalare miliardi di euro alle banche. Tutto questo sta distruggendo la democrazia in Europa.
All’iniziativa anche realtà dei precari, come gli operatori sociali e i precari bros. Ma soprattutto tante persone attratte banalmente dagli avvenimenti e che si chiedevano se “davvero è possibile chiudere Equitalia”. Vedremo…
Rete dei movimenti napoletani contro Equitalia