21 / 11 / 2013

Questa mattina siamo ritornati a Noventa Vicentina alle prime luci dell’alba per impedire gli sfratti di cinque famiglie. Eravamo una settantina tra attivisti e famiglie dell’Assemblea Sociale per la Casa e dell’ ADL Cobas, provenienti anche da altre città del Veneto, pronti a resistere a qualsiasi iniziativa di sgombero delle case. Tre sono gli appartamenti di una palazzina pignorata dalla Cassa di Risparmio del Veneto nonostante gli inquilini pagassero da anni gli affitti. Infatti il proprietario si è intascato i soldi dei canoni ma non pagava il mutuo fino a che un giorno la banca non ha eseguito il pignoramento decidendo di mandare per strada famiglie con bambini, alcuni anche con problemi di salute. Abbiamo costruito le barricate di fronte ai cancelli impedendo in questo modo che gli sfratti venissero eseguiti. Siamo riusciti ad ottenere una proroga fino al 17 Dicembre che ovviamente non ci accontenta per nulla visto che tra l’altro l’asta si svolgera nel 2014.

Contemporaneamente agli sgomberi di Via Asiago dove appunto si trova questa palazzina, sono stati bloccati altri due sfratti di altrettante famiglie in Via Matteotti e rinviati al 23 Gennaio. In tutto sono stati cinque gli sfratti in una sola giornata in un paese piccolo come Noventa Vicentina. Una dimostrazione di come la situazione abitativa è ormai drammatica e ha bisogno di interventi strutturali da parte delle istituzioni.

Numerose le famiglie presenti davanti alle abitazioni che ormai hanno costruito una rete di solidarietà nel territorio del Basso Vicentino aiutandosi reciprocamente quando c’è bisogno di difendere le case.

Molte persone su cui ora pende la minaccia dello sfratto lavoravano per una grossa azienda locale, e sono state licenziate dopo anni di lavoro (alcuni 13, addirittura 15 anni) con la complicità di Cgil, Cisl e Uil che hanno firmato un accordo truffa che riconosce ai lavoratori licenziati una buonuscita misera (poco più di una busta paga e mezzo, 2.200 €), soldi che oltretutto non sono nemmeno stati versati ai lavoratori dopo mesi di attesa, così come il trattamento di fine rapporto e le altre pendenze. Il risultato è l’aver messo in ginocchio queste famiglie, negandogli prima un reddito e adesso una casa dove poter vivere.

Ieri mattina inoltre siamo intervenuti anche a Sandrigo costringendo il Comune a trovare una soluzione abitativa a una madre con due figli piccoli.

Sei sfratti in due giorni ci dimostrano la necessità di un immediata moratoria. Vogliamo anche il ripristino delle utenze per le famiglie a cui sono state tagliate per l’impossibilità di pagare le bollette.

Torneremo molto presto a Noventa Vicentina e non permetteremo che delle famiglie finiscano per strada per motivi speculativi di qualche banca.

CASA E REDDITO PER TUTTI!

 

Tratto da www.globalproject.info