It’s getting hotter/ It’s a burning love/ And I just can’t seem to get enough of (social movement)
#12A: alcune punti aperti che può essere utile condividere
da globalproject
#12A ci consegna alcuni dati politici di rilievo che i limiti della diretta (tv o web) e l’incapacità degli editorialisti mainstream di cogliere l’insieme e non il particolare rischiano di lasciare abbandonati sullo sfondo di una narrazione semplicistica.
Proviamo insieme ad abbracciare la complessità, ovvero l’insieme articolato ma integrato di quanto avvenuto e nel contempo a riconoscere il carattere di processualità aperta dell’evento #12A.
Primo dato. La partecipazione è stata importante, chi è sceso in piazza a Porta Pia ha sfidato l’ignavia dei media ordinari, alcune timidezze di realtà politiche e sindacali ed il contesto politico dell’oggi che è evidentemente differente dall’autunno.
Secondo dato. La composizione del corteo è stato marcatamente di precarietà meticcia, ove questa combinazione di parole prova a comprendere le migliaia di occupanti di case dei movimenti metropolitani per il diritto all’abitare e le migliaia di giovani irrappresentabili dalla politica e dal sindacato e che esprimono a tratti alterni e discontinui comportamenti di rifiuto della povertà, dei processi di sussunzione dell’intera vita al comando e la ribellione attorno a pratiche diffuse di #dirittoallacittà (a roma come ad amburgo).
Non è un dato acquisito né un epifenomeno vulcanico che pre-esiste all’intervento politico; il dibattito, complesso ed sempre aperto, tra spontaneità ed organizzazione non si risolve con formulette o liturgie verbali, ma si interroga con gli occhiali dell’inchiesta metropolitana, mai sociologica, ma del tutto politica.
Terzo dato, ovvero dell’assedio al Ministero del Welfare e del coniugato silenzio del Ministro Poletti a brandLegacoop. Siamo nel mezzo di uno spartiacque epocale, da ogni punto di vista, anche per quanto riguarda il futuro prossimo dello statuto del lavoro -e, quindi, del non lavoro: nuovi regolamenti, processi di gerarchizzazione, sistemi nuovi della c.d. assistenza sociale; da ogni punto di vista quanto avviene è peggiorativo ed è evidente a tutti e tutte che chiunque sia ora lavoratore autonomo o giovane precario non avrà garanzie sociali e binari di progressività sociale ma sarà nudo lavoro e nuda vita all’interno dei processi di valorizzazione.
Il reddito garantito, inteso come dispositivo non ricattatorio e non familistico di distribuzione della ricchezza socialmente prodotta è la più importante architrave della ripresa di contrattazione sociale per queste soggettività del lavoro vivo.
Domanda aperta ai commentatori: nessuno ha raccontato perchè siamo andati a questo Ministero, perchè?
E se vogliamo agganciare un altro pezzo di programma, inviso ai sindacati che vogliono mantenere avocata a sé la rappresentanza del lavoro, il reddito si completa e potrebbe divenire programma politico ricompositivo con il salario minimo, l’asticella al di sotto della quale non si deve lavorare e non si può far lavorare.
Interi segmenti di chainworkers in USA ed in Europa, ma anche in China e India, hanno prodotto scioperi e mobilitazione anche radicalissime proprio su questo tema, spesso vincendo.
Quarto punto. Alla faccia della gestione soft ed “europea” dell’ordine pubblico! Noi abbiamo visto una città sotto scacco di migliaia di poliziotti di ogni ordine e grado, che hanno blindato l’agibilità politica e comunicativa della manifestazione, arrestando e picchiando indiscriminatamente ed effettuando fermi, perquisizioni e provocazioni dalle prime ore della mattina fino alla tarda notte.
Nei prossimi mesi i movimenti avranno molteplici occasioni per sperimentarsi secondo tre direttrici: l’estensione laterale dell’iniziativa politica attraversando il Primo Maggio, la mobilitazione per i commons, contro il biocidio, gli OGM, i CIE, le Grandi (Inutili) Opere, il vertice di luglio sulla disoccupazione giovanile; il loro sviluppo verticale ovvero la capacità di connettere dimensione locale e piano europeo e trasnazionale; la crescita orrizontale ovvero la dimensione numerica perchè non vi può essere nessuna autosufficienza, ma è necessario avere processi aperti di relazione e di attenzione continua alla costruzione dello spazio pubblico politico.
Il cambiamento radicale dell’esistente può avvenire solo se i numeri ed i soggetti in campo sono ampi, se i 30000 divengono milioni, se a Roma segue Berlino, Tuzla, Madrid, Budapest, Paris, ect…
Avanti! In movimento & per il movimento.