INFO:
Per partecipare all’assemblea scrivete al nostro indirizzo mail dando il vostro nominativo.
Vi sarà dato il link con il quale si potrà entrare nella stanza virtuale dove si terrà l’assemblea.
e-mail: csa.arcadia@gmail.com
APPELLO:
Con l’arrivo del Covid-19 anche nell’Alto Vicentino si sono fermate molte attività: sociali, culturali, i piccoli artigiani, i commercianti locali per arrivare fino alla chiusura di tutte le attività definite non essenziali e necessarie.
Più di un mese di stop forzato e ancora nessuna certezza sulla data di un nuovo inizio, rischia di compromettere l’esistenza delle numerose esperienze che rendono vivo e ricco il nostro territorio.
Lo scenario che si prospetta non è dei più rosei: l’emergenza sanitaria sarà seguita da un’incredibile ed inedita crisi economica.
I cinema, i teatri, i luoghi di pubblico spettacolo, le associazioni e i circoli culturali, costretti a bloccare le loro attività, vedono venir meno l’unica possibilità di reddito per far fronte alle loro spese; le piccole realtà di commercio tradizionale e soprattutto il mondo della solidarietà e del circuito eco solidale, non potendo vendere i loro prodotti, rischiano di non superare questa crisi, così come le piccole attività, le micro imprese ed il mondo della cooperazione sociale.
Assisteremo insomma a un processo di darwinismo sociale, dove il più forte (economicamente) emarginerà e dominerà il più debole, rendendolo sempre più fragile.
Pensiamo che tutte queste attività siano tasselli di una Comunità ‘sana’ che si incontra, costruisce relazioni, nuove economie e modi di vivere, e che per questo vadano supportate nell’affrontare la crisi che inevitabilmente si manifesterà.
Già nel pre-pandemia queste realtà non godevano di eccessivi investimenti pubblici, o particolare benessere economico, che le mettesse al sicuro da un blocco così prolungato e inaspettato.
Crediamo che le istituzioni tutte debbano garantire il pieno supporto economico a queste attività: il rischio è di veder vanificare sforzi di vite intere di lavoro e di perdere quei luoghi in cui una società cresce e migliora.
Pensiamo che non saranno sufficienti sgravi fiscali, riduzioni delle tariffe contrattuali, rateizzazioni di bollette e mutui o altre forme di “alleggerimento” delle spese: per fronteggiare i mancati ingressi sarà necessario fornire una liquidità concreta.
Crediamo quindi sia arrivato il momento di costruire l’unità di questo tessuto sociale, in modo da rappresentare una massa critica per quelle che saranno le prossime rivendicazioni, così come pensiamo sia fondamentale coadiuvare e promuovere nuove forme di mutualismo dal basso, come un banco alimentare o altre realtà che stiamo vedendo nascere in tutta la provincia, così da dare supporto anche ai soggetti più marginali in modo che nessuno resti indietro.
Invitiamo tutte le persone interessate ad un’assemblea telematica per un confronto su come organizzarsi, così che se nulla sarà più come prima, cercheremo di fare in modo che sia migliore di prima.