Sabato 22 ottobre, ci siamo ritrovati in tanti in piazza Rossi a Schio, con la volontà di aprire una discussione, che dia continuità a quel movimento che sabato scorso ha portato a Roma cinquecentomila persone.
Abbiamo ribadito la nostra contrarietà rispetto alle forme di lotta che rivelano l’incapacità di condividere gli spazi comuni, rispettando le modalità condivise. Esse esprimono il limite di chi non sa oltrepassare il presente in vista di un percorso capace di restituirci un futuro. Né il governo, né quei gruppi, che a Roma hanno voluto sovradeterminare le decisioni prese democraticamente dal Coordinamento 15 Ottobre, possono creare una reale alternativa. Condanniamo le cariche e i caroselli di blindati delle forze dell’ordine sul corteo, il quale non ha mai avuto a che fare con chi, invece, in piazza San Giovanni le ha vigliaccamente provocate, usando poi la folla come scudo.
Non ci riconosciamo nemmeno nella delazione di massa, che altro non fa che mettere a rischio gli spazi di democrazia e il diritto di manifestare di tutti.
Sottolineamo però il valore e la forza del movimento straordinario che è sceso in piazza a Roma, a cui noi tutti vogliamo continuare a dare voce.
Sentiamo l’esigenza di costruire fin da subito dei momenti di dibattito per lanciare iniziative volte a creare dal basso i presupposti per un’alternativa reale, a partire dai nostri territori.
Ribadiamo l’importanza di riappropriarci degli spazi pubblici, per continuare un percorso che non si può e non si deve arrestare.Per questo ci troveremo giovedì 3 novembre al CSA Arcadia ore 21.
Parteciperemo all’iniziativa promossa dalle realtà indignate vicentine prevista, per domenica 30 ottobre, in cui esprimeremo il rifiuto di pagare il debito pubblico e rivendicheremo il diritto d’insolvenza.
Saremo presenti inoltre alla manifestazione di Adria contro la centrale a carbone di Porto Tolle sabato 29 ottobre.
Parteciperemo attivamente alla manifestazione contro la pedemontana a Mason Vicentino sabato 5 novembre.
Questo è solo l’inizio
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