Nei giorni scorsi è aumentata l’offensiva portata avanti dall’esercito turco su Afrin, cittadina del Rojava a maggioranza curda nella Siria del Nord, dove fin dal 2012 si sperimenta la rivoluzione confederale. 

Da oltre 50 giorni il cantone curdo è sotto attacco delle forze congiunte di Turchia, paese NATO, e milizie jihadiste FSA.

Il Rojava, grazie alle sue milizie popolari YPJ (unità di protezione delle donne) e YPG (unità di protezione popolari), è stato un baluardo inespugnabile contro cui si sono infrante le bande islamiste.

Le truppe YPJ/YPG hanno sconfitto l’Isis e liberato quella che ne era considerata la capitale, Raqqa, con il plauso di Stati Uniti, Unione Europea e Russia che oggi con il loro silenzio sono complici del massacro che il dittatore Erdogan sta compiendo nella regione.

Non tutto però è già deciso, sappiamo che i partigiani e le partigiane del Rojava si batteranno fino all’ultimo, come hanno fatto a Kobane quando sconfissero l’Isis. A noi spetta far si che il loro sacrificio non sia vano, spetta spezzare il silenzio ipocrita dell’occidente, spetta sollevare l’opinione pubblica contro i potenti che stringono le mani sporche di sangue dei macellai islamisti.

A noi spetta il compito di mostrare che Afrin è ovunque, ovunque è resistenza.
Oggi a Schio è stato esposto uno striscione nel centro storico in solidarietà al popolo di Afrin.

#DefendAfrin