Venerdì 8 marzo, ore 17.30, piazza Rossi (Schio)

L’OTTO MARZO – CORTEO TRANSFEMMINISTA

L’8 marzo scendiamon in piazza in un contesto difficile, e ne siamo consapevoli: con inflazione e carovita, in uno stato di guerra permanente, con un genocidio in atto in Palestina, con Ilaria Salis detenuta in Ungheria da uno stato fascista, con un governo di destra che reprime ogni forma di dissenso inventando nuovi reati ad hoc (che siano le occupazioni delle scuole o i blocchi stradali).

Di fronte a tutto ciò la necessità di scendere in piazza è ancora più forte: contro guerre e repressione la nostra risposta sarà transfemminista, perché il transfemminismo mette in crisi alla radice il concetto di potere ed è quindi pratica di liberazione globale.

Ed è come soggetti liberi che scendiamo in piazza l’8 marzo.
Non accetteremo le mimose, non festeggeremo la “festa della donna”, di una donna che però gli altri 364 giorni dell’anno deve stare un passo indietro, una donna sempre definita dall’uomo e in funzione dell’uomo. L’8 marzo scendiamo in piazza in tutto il mondo come soggettività autonome, libere e indipendenti.

I nostri corpi saranno la chiara risposta alla definizione complementare, univoca e patriarcale di donna: tuttә diverse tra noi, consapevoli che essere bianche o nere fa la differenza, così come essere ricche o povere, migranti o cittadine dell’occidente privilegiato, trans o cis eterno.
Pratichiamo e portiamo in piazza un femminismo che mette al centro i nostri diversi bisogni e desideri.