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Costruiamo assieme l’8 marzo a Schio: assemblea pubblica
15 Febbraio 2022 @ 20:30
Costruiamo assieme l’8 marzo a Schio: assemblea pubblica
15 febbraio ore 20.30 , Sala degli Affreschi di Palazzo Toaldi Capra
L’8 marzo non è la festa della donna, c’è poco da festeggiare: due anni di pandemia hanno scavato ferite profonde e fatto emergere in maniera tragica e innegabile le falle di un sistema patriarcale ed eteronormato.
L’8 marzo non è una festa, ma una giornata di rivendicazione e mobilitazione.
L’8 marzo scenderemo in strada e uniremo le nostre voci per rompere un muro. Quel muro impenetrabile che il patriarcato ha impiegato millenni per costruire e rafforzare, che ci tiene lontanə dalla libertà e dalla parità. Un muro con una scritta enorme: NORMALE.
Normale come la scuola che reprime le spinte di cambiamento proposte dalle/dai ragazzə. Una scuola che accetta e ripropone lo status quo: nei libri di testo, nell’uso generale del maschile, in una narrazione che rende invisibili le donne e la comunità lgbtqi+; nell’educazione sessuale che descrive l’ambito meramente riproduttivo della sessualità, tralasciando la sfera del piacere e i rapporti non eterosessuali.
Normale come il lavoro domestico e di cura affidato quasi esclusivamente alle donne; così com’è normale che le donne e altri soggetti marginalizzati vengano sistematicamente discriminati in ambito professionale negando loro la possibilità di accedere a ruoli dirigenziali.
Normale come il disinteresse per la salute delle donne, che ignora le malattie specifiche del corpo femminile e ne ritarda le diagnosi; è normale come la negazione del diritto all’aborto, che a causa dei troppi obiettori di coscienza, degli ostacoli burocratici e dei consultori spesso inefficenti non è ancora garantito.
Normale come la quotidiana violenza: i fischi per strada, le battute e i commenti non richiesti, le aggressioni fuori e soprattutto dentro le mura domestiche, la violenza mediatica ed istituzionale, i femminicidi in continua crescita.
Normale come la nostra Europa, “culla dei diritti”, che nel suo spietato atteggiamento di rifiuto delle persone migranti abbandona le donne alla tratta e allo stesso tempo le invisibilizza.
NO. TUTTO CIÒ NON È NORMALE E NON È PIÙ ACCETTABILE!
Scendere in piazza sarà una presa di coscienza, un atto di autodeterminazione e di lotta per la liberazione femminile: non aspetteremo che il patriarcato ci conceda la parità, ci protegga e racconti di noi. Non aspetteremo il necrologio della prossima vittima dell’indifferenza.
L’8 MARZO LOTTO. LOTTO TUTTO L’ANNO.Io ii