Si allarga la mobilitazione dopo l’annuncio da parte della Regione Campania della costruzione di un inceneritore per smaltire le ecoballe non a norma
Giugliano (Na): La mobilitazione contro l’inceneritore si estende
Anche nei comuni limitrofi arriva la protesta. In attesa della pubblicazione del bando.
Dopo la giornata del 10 agosto con il blocco della statale domitiana per due ore ad opera di almeno 200 persone che si erano inizialmente radunati per un’assemblea contro l’inceneritore nella zona di Lago Patria, continua la mobilitazione contro l’inceneritore di Giugliano. A poche settimane dall’annuncio choc dell’assessore regionale all’ambiente Giovanni Romano in merito alla costruzione dell’inceneritore nel territorio di Giugliano per smaltire i 6 milioni di tonnellate di ecoballe non a norma prodotte durante l’emergenza rifiuti dal 2002 al 2007 dalla Fibe – Impregilo, i comitati implementano le iniziative nonostante il periodo agostano. Il presidio permanente di Taverna del Re, con il supporto della Rete Commons, del Coordinamento Comitati Fuochi (questi ultimi due uniti nella coalizione Stop Biocidio) e con il supporto dei cittadini del territorio hanno dato vita a nuove manifestazioni. Lunedi’ 12 in mattinata circa 200 persone hanno manifestato all’esterno della sede del municipio di Giugliano, commissariato da circa 6 mesi per infiltrazioni mafiose. Nel pomeriggio il commissario prefettizio ha incontrato i manifestanti a cui ha riferito che la scelta della Regione Campania di installare un inceneritore a Giugliano <<è un fulmine a ciel sereno visto che nessuna comunicazione è giunta al Comune di Giugliano>>.
Martedi’ 13 invece si è tenuta la prima assemblea pubblica a Qualiano comune confinante con Giugliano. Il sito dove dovrebbe sorgere l’inceneritore infatti è la ex centrale turbogas dell’Enel sita nella zona industriale “Ponte Ricci” tra i comuni di Giugliano, Qualiano e Villa Literno a pochissimi chilometri dal mare del litorale domitio. Un’assemblea partecipatissima che si è ben presto trasformata in una manifestazione che ha attraversato le vie del centro del comune della provincia a nord di Napoli.
La strategia comunicativa della giunta di centro destra della Regione Campania resta quella di spacciare la costruzione dell’inceneritore come “opera di bonifica del territorio”. Giugliano infatti è infestata di siti pesantemente inquinati. Nella sola zona che circonda il deposito di ecoballe di Taverna del Re sono situate 15 discariche abusive. Per la sola bonifica delle discariche Resit 1 e 2, in cui sono finiti rifiuti industriali di ogni tipo con la complicità della camorra e delle istituzioni, ci vorrebbero secondo il commissario alle bonifiche della Regione Campania De Biase, circa 2 miliardi di euro. Il presidio permanente di Taverna del Re e le altre reti in appoggio, ribadiscono il no senza se e senza ma all’inceneritore e reclamano la creazione di una commissione di tecnici che valuti le possibilità di smaltimento delle ecoballe di Taverna del Re senza inquinare ulteriormente il territorio con un inceneritore.
Nei prossimo giorni, dopo qualche giorno di pausa per il ferragosto, si riprenderanno le mobilitazioni in vista di un grande appuntamento regionale di lotta da tenersi a setttembre.
A.M.