La propaganda della Regione Veneto per cancellare il Parco naturale regionale dei Colli Euganei.
Parco naturale regionale dei Colli Euganei. cartello informativo
Il Parco Naturale dei Colli Euganei sta subendo un attacco senza precedenti e rischia di scomparire.
È compito di tutte le persone che ancora credono in questo Parco difenderlo con tutte le forze dai bugiardi e dagli affaristi.
La Regione Veneto si prepara ad abolire i vigenti piani ambientali dei parchi regionali (sono proprio i piani ambientali che guidano l’attività di conservazione della natura all’interno dei parchi) e a delegare alla amministrazioni comunali il compito di decidere in materia paesaggistica. Ciò distrugge tutto ciò che era stato fatto a tutela dei parchi naturali del Veneto e rimette al centro i più turpi interessi umani.
A questo proposito si veda il Disegno di Legge di iniziativa della Giunta regionale n. 143 intitolato “Disciplina e valorizzazione della rete ecologica regionale e delle aree naturali protette”: ne abbiamo già parlato qui https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2016/07/01/proposta-di-legge-regionale-veneto-n-143-divide-et-impera/.
Infatti, con la Deliberazione della Giunta regionale n. 687 del 17 maggio 2016, il Parco Naturale Regionale dei Colli Euganei è stato commissariato[1].
Merlo (Turdus merula)
Ma ora la manovra di stritolamento del Parco si rivela ulteriormente con l’aggiunta di due mosse combinate: Sergio Berlato, esponente dell’Associazione Cacciatori Veneti in Consiglio Regionale, ha presentato un progetto di legge di riduzione dei confini[2] e dei vincoli del Parco dei Colli Euganei[3] (Progetto di Legge N. 187, MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE 10 OTTOBRE 1989, N. 38 “NORME PER L’ISTITUZIONE DEL PARCO REGIONALE DEI COLLI EUGANEI.”[4]). Giuseppe Pan, Assessore all’agricoltura, caccia e pesca della Regione Veneto, in un’intervista dal titolo «Contro i cinghiali rastrelliamo i Colli», rilasciata al quotidiano Il Mattino di Padova del 14 ottobre 2016[5], a proposito del Parco e delle difficoltà di gestire il cinghiale sui Colli Euganei, ha sprezzantemente dichiarato: «Il parco non l’ho istituito io» e ancora «[…] potremmo avviare un piano di controllo che preveda la possibilità di cacciare i cinghiali tutto l’anno, con la collaborazione delle associazioni venatorie».
Ecco quindi i nomi dei tre protagonisti di questo giochetto: Sergio Antonio Berlato, Giuseppe Pan e Cristiano Corazzari, Assessore al territorio, cultura e sicurezza della Regione Veneto, promotore del suddetto PDL 143.
È infine evidente la complicità dell’intera Giunta regionale di Palazzo Balbi.
Il grimaldello utilizzato dai cacciatori (presenti in Consiglio Regionale e al di fuori di questo) per scassinare il Parco dei Colli è rappresentato proprio dai cinghiali.
Ciò è tanto evidente che più della metà della Relazione introduttiva al PDL N. 187 di Berlato è imperniata sulla presenza dei cinghiali sui Colli Euganei: «[…] si rende indispensabile mettere in atto delle misure di contenimento, quali per l’appunto quelle individuate dalla presente proposta, che si sostanziano nella possibilità dell’esercizio della caccia controllata nelle aree limitrofe al Parco e che si aggiungono a quelle già attuate all’interno del Parco che si concretizzano essenzialmente nella cattura di esemplari attraverso l’uso di trappole mobili (chiusini) gestite da personale del Parco.»
Cinghiale (Sus Scrofa)
La proposta è a tal punto ingannevole da far credere che nelle aree contigue o di pre-parco non si possa attualmente cacciare e che i cinghiali non vengano “controllati”. Questo innescherebbe dinamiche che gli esperti chiamano di tiposource-sink : in pratica qualsiasi intervento di uccisione dei cinghiali, nel caso in cui non vada ad incidere sulla “popolazione-sorgente”, durerà il tempo necessario alla specie per ricolonizzare l’area con un flusso di individui provenienti dall’esterno[6].
Nel caso dei Colli Euganei tutto questo è falso per almeno due motivi:
- l’unica “sorgente” di cinghiali, esterna al Parco, è rappresentata da ripopolamenti notturni illegali con finalità venatorie realizzate con soggetti provenienti da allevamenti autorizzati o abusivi. Con le parole dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale: è il mercato, ufficiale o clandestino, a determinare il reale utilizzo dei capi allevati (produzione di carne di cinghiale o di animali destinati al ripopolamento)[7]. Chiunque può verificare, presso la Sezione Caccia e Pesca della Regione, che in Veneto esistono 31 allevamenti autorizzati di cinghiali[8], a cui vanno aggiunti allevamenti e detenzioni abusive. Inoltre i cinghiali vivono confinati all’interno dei Colli Euganei perché presentano un comportamento elusivo (non a caso utilizzano quasi esclusivamente ambienti con ridotta visibilità come aree boscate o cespugliate) e, a riconferma di quanto appena detto, mostrano un’attività prevalentemente notturna o crepuscolare[9];
- con Decreto del Presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo N° di Reg. 56 del 08/05/2015 è stato approvato il “Piano di controllo numerico del cinghiale – Sus scrofa – all’interno dell’Oasi denominata Tergola e Paludi di Onara e nelle aree limitrofe al Parco Regionale dei Colli Euganei per l’anno 2015”. Con Decreto del Presidente della Provincia di Padova Enoch Soranzo N° di Reg. 50 del 28/04/2016 il suddetto Piano di controllo è stato prorogato per tutto l’anno 2016.
Ecco quindi dimostrato che Sergio Berlato propone come novità provvedimenti che già esistono, cercando anche di far credere ad un’inattività della Provincia di Padova. La responsabilità di questa presunta svogliatezza degli amministratori provinciali ricadrebbe sul Presidente Enoch Soranzo, sul Consigliere Vincenzo Gottardo delegato a Patrimonio, Formazione, Manifestazioni Sportive, Sicurezza e Polizia provinciale, Agricoltura, e perfino sui vice commissari della Polizia Provinciale Laura Luise e Giovanni Di Matteo che coordinando le operazioni di cattura e abbattimento dei cinghiali[10].
Accuse simili erano state rivolte da Giuseppe Pan all’Ente Parco e alla Provincia[11], portando Enoch Soranzo a rispondere: «Secondo me il sole di agosto ha avuto qualche effetto sulla memoria di Pan[12]».
L’area attuale del Parco Regionale dei Colli Euganei è in verde nella cartina sottostante:
Parco naturale regionale dei Colli Euganei
Secondo il PDL N. 187 di Berlato, l’area del Parco Regionale dei Colli Euganei diventerebbe l’insieme disordinato di pezzetti cerchiati di nero che si vedono qui sotto:
Parco naturale regionale dei Colli Euganei secondo la proposta di legge Berlato (2016)
Il Consigliere regionale del Veneto Sergio Berlato sostiene che questa decisione vada presa per«[…] permettere ai territori interessati uno sviluppo sostenibile e aderente alle esigenze della popolazione ivi residente, anche di carattere economico, consentendo una rispettosa fruizione del territorio senza, tuttavia, ingessarlo con normative eccessivamente vincolistiche.»
Un’area protetta comporta sempre l’accettazione di vincoli. Diversamente smetterebbe di esistere.
Un’area protetta dovrebbe anteporre l’interesse superiore della tutela dell’Ambiente (in quanto Bene comune) a quello dei singoli cittadini.
Quanto alle uccisioni dei cinghiali all’interno e nelle aree contigue al Parco Naturale dei Colli Euganei, da quando sono iniziate non sono mai finite, passando da 13 capi nel 2001 a 687 nel solo 2016 (dato ancora parziale, aggiornato al 31 luglio 2016). Solo nel 2015, e per soli 5 mesi (aprile, maggio, giugno, luglio e agosto), la caccia al cinghiale (controllo) si è fermata per mancanza di denaro da impiegare nelle attività[13].
In totale sono stati uccisi finora 7.443 cinghiali, e questa è una sottostima che non tiene conto del bracconaggio (lacci, tagliole e fucili) e di una parte degli investimenti stradali.
Parco naturale regionale dei Colli Euganei, Cinghiali uccisi (2001 – 31 luglio 2016)
Lo sforzo profuso e l’organizzazione messa in piedi dall’Ente Parco per uccidere i cinghiali (tutto l’anno, tutti gli anni) è così grande da aver perfino oltrepassato le possibilità normalmente concesse all’attività venatoria (caccia dal 1° novembre al 31 gennaio per il cinghiale). Infatti, anche per il tipo di armi utilizzate, esistono delle limitazioni alla caccia agli ungulati e, secondo il Calendario veneto per l’esercizio venatorio – stagione 2016/2017 (ALLEGATO B DGR nr. 932 del 22 giugno 2016[14]) “La gestione, anche a fini venatori, della specie Cinghiale (Sus scrofa) è disciplinata dalla DGR n. 2088 del 03.08.2010 e successive modifiche ed integrazioni.”
In conclusione la ricetta di Berlato non solo non funzionerebbe, ma è dimostrato che l’attività venatoria tende a massimizzare la presenza del cinghiale sul territorio ed è responsabile di ripopolamenti più o meno massicci e di introduzioni anche con individui provenienti da regioni geograficamente molto distanti[15].
Cinghiali (Sus scrofa)
In realtà il vero nodo della questione è che la caccia, sia in forma di controllo (Ente Parco) che di prelievo venatorio (cacciatori), con i cinghiali non funziona![16]
Il “Parco dei ladri dei Colli Euganei” non è quello attuale, ma è quello che il Parco diventerebbe se venissero approvati il DDL n. 143 della Giunta Regionale e il PDL N. 187 di Berlato!
Gruppo d’Intervento Giuridico onlus – Veneto
Coordinamento Protezionista Padovano
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[1] http://bur.regione.veneto.it/BurvServices/Pubblica/DettaglioDgr.aspx?id=323446
[2] https://www.pressreader.com/italy/il-gazzettino-padova/20161015/282656096975858
[3] http://www.sergioberlato.it/downl.asp?file=2697&nf=0&ty=2&tbl=news
[4] https://www.facebook.com/sergio.berlato/posts/10209239596060104
[5] http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/10/14/news/contro-i-cinghiali-rastrelliamo-i-colli-1.14248735?refresh_ce
[6] Monaco A., Carnevali L. e S. Toso, 2010 – Linee guida per la gestione del Cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette. 2° edizione. Quad. Cons. Natura, 34, Min.Ambiente – ISPRA
[7] Monaco A., Carnevali L. e S. Toso, 2010 – Linee guida per la gestione del Cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette. 2° edizione. Quad. Cons. Natura, 34, Min.Ambiente – ISPRA
[8] https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/12/03/fuori-i-cacciatori-dal-parco-naturale-dei-colli-euganei/
[9] Monaco A., Carnevali L. e S. Toso, 2010 – Linee guida per la gestione del Cinghiale (Sus scrofa) nelle aree protette. 2° edizione. Quad. Cons. Natura, 34, Min.Ambiente – ISPRA
[10] http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/10/12/news/lotta-ai-cinghiali-con-due-agenti-1.14239691
[11] http://mattinopadova.gelocal.it/padova/cronaca/2016/08/14/news/pan-provoca-il-parco-contro-i-cinghiali-buttati-via-tanti-soldi-1.13963830?ref=search
[12] http://ricerca.gelocal.it/mattinopadova/archivio/mattinodipadova/2016/08/24/padova-quindici-catture-per-notte-soranzo-smentisce-pan-29.html
[13] http://www.parcocollieuganei.com/index.php/it/controllo-popolazione-cinghiali/23-servizi/servizio-agricolo-forestale/482
[14]http://polizia.provincia.padova.it/sites/polizia.provincia.padova.it/files/u6/932_allegatob_325546_0.pdf
[15] Massei G., S.Toso, 1993 – Biologia e gestione del Cinghiale. Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, Documenti Tecnici, 5.
[16] https://gruppodinterventogiuridicoweb.com/2014/01/09/cacciare-il-cinghiale-limita-davvero-i-danni-allagricoltura/
Il Mattino di Padova, 19 ottobre 2016
Il Mattino di Padova, 19 ottobre 2016
Il Mattino di Padova, 20 ottobre 2016