Colpito dai celerini alla fermata del tram, viene lasciato per ore senza assistenza. Al Pronto Soccorso gli riscontrano frattura alla costola, contusioni, trauma al collo. Per dire basta alla violenza delle forze dell’ordine conferenza stampa davanti alla Questura e corteo per il centro
Prima una conferenza stampa davanti alla Questura e poi un corteo spontaneo per il centro. Così in centinaia hanno voluto affermare che è inaccettabile quello successo a Padova ieri. Mentre l’avvocato Aurora d’Agostino presenterà denuncia in Procura, è stata fatta anche un interrogazione parlamentare al ministro degli Interni da parte dei deputati Marcon, Zan, Airaudo.
Nel primo pomeriggio di lunedì Zeno, giovane attivista del Pedro è fermo alla fermata del tram quando vede passare una camionetta di celerini, che inverte la marcia e si blocca davanti a lui. Al grido “tutti fuori”, una decina di celerini scendono ed iniziano a strattonarlo e malmenarlo dicendogli ”che cazzo hai fatto? Adesso te la vedi con noi. Dai toccaci che poi ti insacchiamo di mazzate,adesso ti arrestiamo”.
I celerini lo stringono, mentre Zeno continua a dire “costa state facendo”, gli storcono un braccio e la mano all’indietro per gettargli via la sigaretta, gli prendono il cellulare.
Lo colpiscono al torace, alle gambe e alle braccia mentre lo ammanettano e tirandolo per la testa lo fanno salire a forza in una volante, che lo trasporta in Questura.
Arrivati in Questura a due celerini viene detto di “andarsi a refertare” in ospedale, mentre a Zeno dolorante nessuno chiede come sta.
Zeno resta in Questura per sette ore senza poter avvisare il suo avvocato e senza assistenza. Lo rilasciano alla fine accusato lui (!) di “minacce, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale”. Uscito dolorante dalla Questura Zeno si reca al Pronto Soccorso dell’ospedale civile, dove gli viene diagnosticata la prognosi di 20 giorni, la frattura di una costola e contusioni multiple, trauma distorsivo rachide cervicale.
Un episodio gravissimo per le percosse subite, per il fatto di averlo trattenuto sette ore senza assistenza, senza possibilità di chiamare chiccesia, il che per una persona, colpita a tal punto da rompergli una costola, può portare a drammatiche conseguenze, tanto è vero che in ospedale a Zeno è stata fatta anche una ecografia addominale per paura di versamenti e lesioni interne.
Non possono che tornare alla mente i casi Cucchi, Aldrovandi, Uva, Bianzino e i molti altri casi in cui gente in divisa usa violenza contro persone fermate, che vengono lasciate senza assistenza.Il tutto coperto dall’impunità.
Nella conferenza stampa Zeno ha raccontato chiaramente quel che è successo.
L’avvocato Aurora d’Agostino ha sottolineato la gravità di quel che è successo e come si inserisca nella troppo lunga lista di violenze delle forze dell’ordine.
Il Centro Sociale Pedro ha ribadito che è necessario mobilitarsi sempre contro la violenza delle forze dell’ordine e la loro impunità, che non può essere mai accettata. Per questo è stata ricordata anche la campagna per i numeri identificativi.
Dopo la conferenza stampa in più di duecento hanno dato vita ad un corteo spontaneo per le vie del centro di Padova per gridare la loro rabbia e determinazione contro le violenze della polizia
Ci associamo alla protesta e alla denuncia portata in piazza oggi: basta con l’impunità delle “forze del disordine” garantita dall’anonimato, basta con i “sequestri per odine pubblico” senza alcuna motivazione, basta con le “scorribande” per le piazze e i quartieri alla ricerca di qualche faccia nota e antipatica: facciamo sentire e vedere la nostra rabbia e la nostra determinazione a non subire intimidazioni.