Patavine fritte*
27 giugno 2014
di Rom Vunner
Ci siamo, è partita la gestione leghista della città di Padova. In molti si diceva: aspettiamo a vedere quel che fa prima di giudicare. Se il buon giorno si vede dal mattino…
In due giorni ha realizzato un filotto niente male. Ieri mattina Padova si è risvegliata con le civette dei quotidiani locali che urlavano: Bitonci vieta il Ramadan. Come vieta il Ramadam? Che succede? Gli imperdibili quotidiani locali, maestri nel costruire questa cittadinanza paranoico-depressiva, spiegavano che era intenzione del Giustiziere di Cittadella vietare l’uso di una palestra per celebrare l’usanza islamica. Non che io sia particolarmente sensibile alle tradizioni religiose ma la cosa mi ha comunque urtato. Torniamo per un attimo alle elezioni precedenti, quelle vinte da Flavio. Una sera mi telefona una tizia dei sondaggi elettorali. Mi chiede se approvo la proposta di Flavio Zanonato, l’ex reuccio di Padova, di lasciare realizzare una moschea. Rispondo che sarei per la chiusura pure delle chiese ma visto che non si può, per parità, facciamoci pure ‘sta moschea. Torniamo ad oggi. Il nuovo sindaco afferma che le palestre servono ai ragazzi non a chi prega. Ovviamente non gli passa per la testa che le palestre, in questi mesi, sono chiuse. Comunque la palestra è già stata concessa per il rito e così, per mantenere il tono, dice che farà fare severi controlli e che non la darà più.
Devo dire che la notizia ha centrato nel segno. La maggior parte dei discorsi oscillavano tra il fatto che gli islamisti ci vogliono convertire o che la religione non deve avere spazi pubblici. Insomma per ognuno un po’. Certo che non ho sentito dire che i problemi della scuola patavina non sono gli usi che vengono fatti delle palestre durante i mesi delle vacanze estive. I problemi della scuola sono altri e possono essere riassunti nella parola “tagli”. Si quei tagli approvati da Lega, Forza Italia, Partito Democratico e via dicendo. Quei tagli per cui non ci sono più le supplenze e le classi arrivano a trenta ragazzi. Quei tagli che stanno minando alle basi la possibilità del diritto all’istruzione.
La discussione sulla laicità dello Stato e sulla paura del feroce Saladino hanno occupato le menti per tutta la giornata di mercoledì. Il Nostro, però, non si è lasciato distrarre e mercoledì sera, seguendo l’esempio del bimbominchia, lancia un Twitter
‘azz, un crocefisso in ogni edificio pubblico? Ottima la risposta di Natalino Balasso: almeno uno sa in che direzione bestemmiare.
Però, c’è sempre un però, ha incontrato i simpaticissimi goliardi e ha precisato che potranno ubriacarsi tranquillamente in centro sino alle due di notte, stop alla chiusura anticipata dei bar. Sempre grandi i goliardi, loro si che sanno cosa è importante. Figurarsi che nella notte, questi simpaticoni, hanno saldato sopra alla targa che ricorda Lina Merlin (partigina, costituente e prima donna in Senato) una in onore di Moana Pozzi. Sapeste le risate, ci hanno portato anche il sindaco a vederla! Ecco un esempio della grande cultura profusa dall’Università di Padova. Ma sapeste le risate.
Quindi tranquilli, a scuola tutti pii e reverenti verso il crocefisso, pregando che non caschi il soffitto. Poi tutti a ubriacarsi sino alle due di notte in osteria e poi tutti in compagnia a puttane!
Padova è stata travolta da tutti gli scandali su corruzione e tangenti degli ultimi mesi: politici, militari, imprenditori e compagnia cantante. La prima inchiesta aveva un nome indicativo: Operazione pantano.
Che la Lega sia lo spritz dei patavini? L’oppio crea meno danni fisici e mentali.