Cassandra tra noi
Sarcedo è un Comune del Vicentino che dal 1988 ospita una discarica di rifiuti speciali e di rifiuti assimilabili a quelli urbani. La discarica è gestita dal CORSEA. Il Comune di Sarcedo è tornato recentemente alla ribalta sulla stampa, poiché il TAR ha accolto il ricorso presentato dal sindaco di Sarcedo, Nico Seganfreddo, e ha dichiarato illegittimo l’atto con cui la Regione nel 1996 autorizzò l’ampliamento della discarica per 500.000 metri cubi.
Profonda 30 metri, la discarica sta sopra una falda acquifera da cui la separano pochissimi metri di sabbia e ghiaia. La falda alimenta i maggiori acquedotti del Vicentino e del Padovano.
La discarica è a poca distanza da Villaverla, dove l’acquedotto di Padova attinge l’acqua che attraverso una condotta alimenta la rete di distribuzione che serve 350 mila famiglie.
Se il percolato dei rifiuti inquinasse l’acqua delle falde si verificherebbe un disastro ecologico con ripercussioni drammatiche. Per questo fin dall’inizio si è definita “bomba ad orologeria” la situazione determinata dalla decisione della Regione di autorizzare la discarica di Sarcedo.
Colpisce l’analogia con quanto sostenuto dalla Rete dei Comitati Alto Vicentino per voce del Movimento Salvaguardia Ambiente, relativamente alla discarica Vianelle di Marano-Thiene.
Tra l’altro, la falda su cui insiste la discarca di Sarcedo è la stessa su cui insiste la discarica di Marano.
Adesso però viene il bello (anzi, il brutto).
Undici anni dopo, da Sarcedo, ci giunge notizia di un rapporto di ARPAV, consegnato agli uffici comunali, relativo alla discarica di cui sopra, dove si parlerebbe di produzione di ammoniaca e manganese in quantità superiore ai limiti di legge.
Sono inoltre stati rilevati degli smottamenti degli argini e qualcuno ipotizza un cedimento dello strato di protezione del fondo della discarica.
E’ nostra intenzione seguire da vicino e attivamente questa vicenda: ci risulta che presso l’ufficio tecnico del Comune di Sarcedo siano depositati alcuni documenti, tra i quali un rapporto dell’Arpav che dichiarerebbe inquinato il sito della discarica.
Stiamo cercando di ottenere i seguenti documenti:
1) Controllo tecnico-analitico-gestionale presso la discarica CO:RSEA. di Sarcedo(novembre 2012)
2) Provvedimento provinciale di diffida n. 151 del 13/12/2012 (dicembre 2012)
3) Comunicazione avvio indagini responsabile della contaminazione sito denominato discarica 2B CO.RSEA (gennaio 2013)
4) Verifica tecnica presso la discarica CO.RSEA. di Sarcedo per segnalazione del 27/03/13 da parte del gestore di smottamento argini (marzo 2013).
Cercheremo di vederci chiaro, così che, fra undici anni, non ci si ritrovi, ancora qui, a commentare un articolo sulla discarica di Vianelle con gli stessi problemi e parole simili.
Siamo solo all’ inizio.