Apprendiamo la notizia del lancio di una fiaccolata a Schio contro i profughi, da parte del gruppo Prima Noi. Dopo i due tentati incendiari avvenuti a Recoaro nell’hotel destinato ad ospitare i migranti di Pian delle Fugazze, (di cui si ignorano ancora le responsabilità), e dopo le dichiarazioni di odio verso di loro da parte di questi comitati “spontanei”, ci chiediamo come sia possibile che l’amministrazione di Schio e la Questura di Vicenza possa permettere a questi istigatori e fomentatori di odio di sfilare per le strade della città, da sempre solidale e antifascista.
Prima Noi, comitato che vede al suo interno molti esponenti della destra dell’Alto vicentino rappresenta la concretizzazione dell’ignoranza e del razzismo più becero. Capeggiato da Alex Cioni, per nulla cittadino spontaneo, ma anzi, personaggio ben noto per essere stato l’organizzatore della marcia delle camice nere del 7 luglio, mussoliniano convinto e sempre presente tra le file di coloro che istigano all’odio. E’ doveroso e legittimo porre fine aI clima di terrore e odio razziale che questi comitati stanno provando a diffondere nel nostro territorio in quanto le loro azioni e dichiarazioni hanno oramai superato ogni limite.
Al di là di chi cavalca l’emergenza migranti a scopi politici, riteniamo inaccettabile contrapporsi a un sistema di accoglienza che deve essere degno, per coloro che scappano da guerre e situazioni economiche e ambientali disastrose, soprattutto dal lato umano ed etico.
Questo perché dobbiamo rimettere in campo meccanismi di solidarietà che tutelino non solo i migranti, ma tutti coloro che ne necessitano, da chi perde il posto di lavoro a chi viene sfrattato a chi ancora si vede negato i propri diritti, indipendentemente dalla provenienza.
Per questi motivi auspichiamo che la Questura e l’Amministrazione Comunale di Schio vietino la fiaccolata del 9 Ottobre indetta da Prima Noi. Se ciò non accadesse verrebbero meno i principi fondanti di accoglienza e solidarietà e saranno pertanto i liberi cittadini antifascisti, ad impedire con ogni mezzo lo svolgimento di questa marcia della vergogna.