Corrispondenza con link, video dalle piazze e di Anonimous
Trascorrono le ore, scattano i minuti, scivolano i secondi…e il tempo sembra acquisire una nuova dimensione. Solo due giorni fa ha avuto luogo la prima manifestazione, pacifica, a Gezi Park. Studenti, professori, genitori e figli, persone comuni con i loro libri e le loro tende erano seduti, inermi a salvaguardare la vita dell’unico polmone verde di Istanbul.
Ed ora, nel giro di 48 ore, centinaia di migliaia di cittadini invadono le strade, inondano le maggiori città esprimendo il loro dissenso con forza, coraggio e determinazione.
I giornali parlano poco…solo internet riesce a dare la giusta percezione a chi segue da lontano questi eventi su cosa realmente stia avvenendo nella culla della civiltà umana.
La stampa turca continua a fare disinformazione.
Le maggiori reti televisive, quali la CNN Turk e NTV censurano ogni tipo di notizia minimizzando gli avvenimenti che si stanno proliferando in tutta la Nazione. Solo due reti televisive locali, HalkTV and Ulusal, hanno il coraggio di raccontare ciò che sta accadendo. Oggi, il primo ministro Erdogan è intervenuto nella stazione televisiva Haber Turk, parlando dei manifestanti come saccheggiatori emarginati. Ha parlato dell’importanza dei social-media come maggiore veicolo dell’auto-espressione nei paesi arabi, criticando Assad. “Ma lui si comporta nello stesso modo”, dicono i cittadini di turchi che scendono in piazza per combattere per i loro diritti, per una democrazia reale e contro la politica di islamizzazione del primo ministro. La libertà di parola è totalmente oscurata; la censura continua ad esser più penetrante ed inizia ad esser complicato mettersi in contatto anche in rete a causa della presenza dei cosiddetti “disturbatori” che entrano nei siti di protesta bloccando pc, telefonini, internet.
Un famoso cantante turco Duman, ha scritto un brano musicale sottotitolato in inglese per far capire l’importanza degli avvenimenti. Anche il mondo della spettacolo dunque, inizia a prender parola e a scegliere da che parte stare.
Oggi 2 giugno, le più grandi manifestazioni (attualmente in atto) che stanno investendo la Turchia sono ad Ankara e a Izmir. Ad Ankara ci sono stati scontri tra manifestanti e polizia; i manifestanti hanno gremito Kizilay, la piazza principale. Nelle strade sono state costruite delle barricate per impedire l’accesso alla polizia.
Le notizie provenienti da Izmir invece parlano di Alsancak, famoso quartiere di Izmir, dato alle fiamme. La polizia ha circondato ed arrestato i manifestanti. Solo in questi giorni ci sono stati 97 arresti e le informazioni parlano di torture avvenute durante la detenzione.
La violenza brutale messa in atto dalla polizia è evidente. Foto e video continuano ad aumentare. Testimoni parlano dell’utilizzo di gas lacrimogeni, urticanti, ed in particolar modo del Agent Orange, pericoloso gas utilizzato in Vietnam dall’ esercito statunitense ed ora proibito. “Non è spray al peperoncino” mi dice Begum, “ questo fa molto più male. Brucia gli occhi, brucia la tua pelle. E se provi a sciacquarti è ancora peggio”.
Il caos e la paura non fermeranno il popolo turco che continua a lottare per il proprio futuro. Notizie certe affermano che le mobilitazioni continueranno ad ogni ora del giorno e della notte.
Di seguito dei link dai quali vedere la diretta delle proteste 24h/24
http://www.canlitelevizyonlar.net/halk-tv-izle.html
http://rt.com/on-air/turkey-protest-istanbul-park/
Sito con immagini relative alle aggressioni avvenute ad Istanbul il 31 Maggio
http://jointheiww.tumblr.com/post/51915845869/openlayla64-littleteashi-you-should-have
https://www.facebook.com/photo.php?v=533282986731775
Dalla CNN questo articolo che conferma le pressioni ricevute da Turkcell, una delle due compagnie mobili più grandi in Turchia, per bloccare le comunicazioni.
Siti sui quali aggiornarsi:
OccupyTurkey