Vicenza – Blitz alla base di Santa Tecla
Dopo l’iniziativa dello scorso week-end all’eco-mostro di Borgo Berga, continua il tour di segnalazione territoriale da parte degli attivisti di Vicenza si Solleva. Oggi è toccato alle servitù militari, che da svariati decenni stanno segnando la storia della città berica. Oggi le recinzioni sono state tagliate alla base San Rocco- Santa Cleta, posta al vertice della collina di Longare e sovrastante la base sotterranea Site Pluto. La base è nota per essere il luogo dove compiono le esercitazioni Eurogenford, corpo di polizia militare dell’Unione Europea, attivo a partire dal 2008. Il corpo ha il comando presso la caserma Chinotti, situata sempre a Vicenza.
Di seguito il comunicato tratto dalla pagina fb di Vicenza si Solleva
Stop war games a Santa Tecla! Seconda tappa tour 2016/2017
Blitz di decine di attivisti No War alla base di addestramento Nato/Eurogendfor di Santa Tecla. Dopo il mostro di Borgo Berga, oggi è stato sanzionato uno dei siti militari che opprimono il nostro territorio. Santa Tecla è uno dei nodi dell’apparato militare, assieme alla Ederle, al Dal Molin, al Coespu e alla Gendarmeria Europea, così come la Pluto e tante altre strutture, che hanno di fatto reso la nostra provincia una delle più militarizzate nel paese. Dieci anni fa la lotta contro il Dal Molin seppe esprimere la volontà di una comunità di non essere complice dell’industria bellica, rivendicando invece una riconversione ad usi civili delle basi militari. Oggi lo stesso spirito ha animato decine di attivisti contro la guerra che hanno voluto così dire che non ci potrà mai essere nessuna tregua contro le basi di morte. L’ ingresso della base di Santa Tecla oggi è stato smontato dagli attivisti che ne hanno tagliato le recinzioni e il cancello principale con flessibili e cesoie. La base d’addestramento Nato/Eurogendfor di Santa Tecla sui colli vicentini è il luogo dove avvengono le prove pratiche di addestramento del programma “European union police services training II” (Eupst-II).
Nell’ultimo mese sono stati coinvolti 207 tra carabinieri e poliziotti di 26 Paesi (dalla Francia all’Albania, dal Camerun alla Grecia, Turchia e Stati Uniti). Ricordiamo tra queste la polizia turca, nota in questi ultimi anni per le tragiche repressioni del dissenso in quel paese. L’ultimo Wargame del 30 settembre 2016 era furbescamente nascosto dietro la neutralizzazione di un’attentato terroristico ma in realtà metteva in scena il classico scenario di repressione di manifestazioni di piazza da parte dei reparti di polizia. Vicenza non vuole essere palcoscenico di Giochi di Guerra ed addestramento di polizie internazionali ma vuole essere Città di Pace e di cooperazione fra i popoli. Il blitz di oggi pomeriggio vuole a gran voce rivendicare che tutto il territorio sottratto dai dispositivi militari deve essere restituito alla collettività. Si tratta della seconda tappa del tour #vicenzasisolleva.
Non finisce qui, la segnalazione ed il sanzionamento dei luoghi della nostra provincia soggetti a guerra, devastazione ambientali e finanziarie, continua!