Vicenza – I No dal Molin condannati a 5 mesi per l’occupazione della Prefettura nel 2008. Domani tutti in piazza alle ore 10.00

La mobilitazione del 4 maggio è la prima risposta

3 / 5 / 2013

 

Questa mattina presso il nuovo Tribunale di Vicenza si è svolta  l’udienza finale del processo per l’occupazione della Prefettura, avvenuta il 16 gennaio 2008.

I No dal Molin hanno partecipato con un Presidio per ricordare che i 30 No Dal Molin che hanno occupato il palazzo governativo, così come attestato dalle migliaia di firme raccolte, lo hanno fatto a nome di tutti quelli che si oppongono alla base.

In tarda mattina è arrivata la sentenza: condanna a 5 mesi per l’occupazione simbolica della Prefettura.

I No dal Molin, presenti in Tribunale hanno subito commentato la sentenza affermando che non si possono trasformare in reato le mobilitazioni contro la base ed hanno inviato tutti a partecipare alla mobilitazione di domani con il corteo che partirà alle ore 10.00.

L’iniziativa di domani mattina nasceva dalla volontà di essere in piazza, proprio nella giornata in cui la base doveva essere aperta al pubblico. Gli americani avevano fatto retromarcia di fronte alla mobilitazione annunciata proprio per il 4 maggio.

Domani i No Dal Molin saranno in corteo per ribadire la determinazione alla battaglia per liberare il territorio dalle servitù militari. Un percorso di lotta che ha già strappato alla militarizzazione un’ampia parte della zona, visto che non si farà più l’aereoporto mlitare, ma che vuole continuare per liberare l’intera città dalla presenza militare.

Primo comunicato del Presidio No dal Molin

I 30 attivisti NoDalMolin sotto processo per l’occupazione della Prefettura sono stati condannati, in media, a 5 mesi di reclusione. Una sentenza che fa da contraltare al silenzio della magistratura sulle tante denunce dei cittadini per i danni prodotti dalla nuova base Usa.

Una sentenza – come ha urlato in aula il pubblico – vergognosa, che, pur riconoscendo il carattere pacifico e le motivazioni morali e sociali che hanno spinto i NoDalMolin a occupare la prefettura, li condanna tutti.

Oltre alla pena detentiva – emessa con sospensione condizionale – i NoDalMolin dovranno sostenere lespese processuali, nonché rimborsare all’agente Cardillo 3.000 euro per la rottura di ben due paia d’occhiali.

Il pubblico ministero Paolo Pecori – che nelle sue arringhe ha tentato di dimostrare il carattere violento delle iniziative sostenendo che di fronte all’imposizione della nuova base l’unico diritto dei cittadini era quello di rassegnarsi – è uscito dall’aula scortato dai Carabinieri e inseguito dai NoDalMolin; del resto è lo stesso PM che ha sotterrato sotto tonnellate di carta i tanti esposti fatti dai vicentini per la nuova base Usa, senza mai portarli a procedimento dimostrando.

La vergognosa sentenza di questa mattina dimostra ancora una volta che la legge non è uguale per tutti; c’è chi può imporre illegalmente una grande base militare restando impunito, mentre chi si mette in gioco per difendere la propria terra viene condannato.

Gli avvocati, naturalmente, hanno già dichiarato di voler far ricorso in appello; ma la miglior risposta, ancora una volta, la dovrà dare Vicenza, tornando in piazza domani sabato 4 maggio con concentramento alla ore 10.00 al Piazzale della Stazione: siamo tutti colpevoli di amare Vicenza!

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COMUNICATO STAMPA DEL PRESIDIO NO DAL MOLIN

DIFENDERE LA PROPRIA TERRA DALLE BASI DI GUERRA HA UN ALTO VALORE MORALE, PER CUI LO STATO CONDANNA I NODALMOLIN A 5 MESI. VERGOGNA!

NOI NON CI RASSEGNIAMO! DOMANI MANIFESTAZIONE

Sono stati condannati a pene medie di 5 mesi di reclusione i 30 attivisti/e NoDalMolin che, il 16 gennaio 2008, occuparono pacificamente la Prefettura di Vicenza per protestare contro la nuova base Usa al Dal Molin.

Si tratta di una sentenza vergognosa che criminalizza chi, con passione, difende la propria terra, mentre le decine di esposti sul cantiere statunitense sono stati insabbiati dalla stessa Procura. Cinque mesi di reclusione per essersi incatenati a una scala, mentre l’esercito statunitense, sempre più corpo estraneo alla città, va in giro per il mondo a scatenare guerre e, a Vicenza, ha prodotto danni gravissimi al sistema idrogeologico.

Contro questa sentenza, gli avvocati ricorreranno in appello. Ma la miglior risposta è continuare a difendere la terra dalla militarizzazione: per questo sabato 4 maggio daremo vita a un nuovo corteo (concentramento ore 10.00 Piazzale della Stazione) che, lungo il suo percorso, passerà anche sotto il tribunale di Vicenza.