Rifiutata la cittadinanza italiana per “contiguità a movimenti non compatibili con la sicurezza della Repubblica.”
Quanto è successo oggi è gravissimo. Il Ministero dell’Interno ha negato la cittadinanza italiana ad un nostro attivista, originario dei paesi dell’Est, perché, come recita la missiva, “dall’istruttoria esperita è emersa la contiguità a movimenti aventi scopi non compatibili con la sicurezza della Repubblica.”
ADL Cobas: Palese tentativo di negare l’agibilità per chi, nel paese degli intrallazzi, della precarietà, delle imposizioni alle comunità, continua a manifestare il proprio dissenso.
Marko è un attivista dell’ADL Cobas, con cui porta avanti lotte sindacali contro lo sfruttamento nei luoghi di lavoro, contro la precarietà e la cancellazione dei diritti. Marko da sempre partecipa concretamente alle lotte contro la base di guerra al Dal Molin, proprio lui che la guerra dei Balcani, il cui comando era proprio all’interno della base dell’aeronautica militare ora occupata dall’esercito Usa, l’ha vissuta sulla propria pelle tanto da dover fuggire poco più che bambino dalla sua terra. Questa sensibilità Marko l’ha dimostrata mobilitandosi a fianco dei migranti, non ultimi i profughi fuggiti dai paesi arabi con la cosiddetta Emergenza Nord Africa. Marko negli anni è stato protagonista nella lotta per sottrarre spazi urbani al degrado e alla speculazione, per un riutilizzo delle aree in disuso da trasformare in spazi sociali.
Lotte a difesa dei beni comuni, per i diritti di cittadinanza e nei luoghi di lavoro, contro la guerra: questo è ciò che il Ministero dell’Interno, ritiene “incompatibile” con la sicurezza della Repubblica. Un atto gravissimo, che tenta di limitare l’agibilità politica criminalizzando vaste aree di dissenso sociale, paragonando le lotte ad atti di terrorismo. Una visione che, lucidamente, indica da parte dello Stato un governo autoritario del conflitto sociale. A tutto questo non ci stiamo.
Dal punto di vista giuridico saranno i nostri avvocati ad affrontare la questione, ma è evidente che non si sta parlando di cavilli o farraginose interpretazioni giudiziarie. Il campo è molto più delicato, ed attiene alla , anzi, alle libertà di ognuno di noi. Libertà di lottare, di esprimere critiche e dissenso, di non rassegnarsi alla precarietà di vita cui ci vorrebbero costringere.
Per questo siamo convinti che la vicenda di Marko colpisca tutte e tutti noi, e per questo vi chiediamo di denunciare e respingere questo atto arrogante e vile, inviando un segnale di solidarietà a Marko.
Nei prossimi giorni decideremo le iniziative di risposta da mettere in campo.
ADL Cobas Vicenza, Montecchio Maggiore, Schio, Padova
Presidio No Dal Molin
Centro sociale Bocciodromo