grillocasaleggio1010Reato di populismo

Sulla home page del sito di Beppe Grillo si vede una vecchietta italianissima, china sugli scarti tra i banchi di un mercato, intenta a racimolare qualche pomodoro per terra. Ma il titolo del post parla di tutt’altra cosa: “Reato di clandestinità”. Che cavolo c’entra la povera pensionata con gli immigrati? C’entra eccome, almeno secondo i due firmatari del post, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio, che ci danno una bella lezione di xenofobia avanzata. Sono sinceramente alterati, Grillo e Casaleggio. Due senatori del Movimento 5 stelle hanno avuto l’ardire di presentare in commissione giustizia al senato un emendamento per abolire il reato di clandestinità. E, peggio ancora, in commissione l’emendamento è passato. Ma nel giro di poche ore è arrivata la sconfessione firmata dalle due vestali dell’M5s. Una sconfessione che parte da una lezioncina di democrazia interna. La posizione pro immigrati dei due senatori è “del tutto personale”; inoltre “non faceva parte del programma elettorale”. Sarà. Ma in un movimento in cui “uno vale uno” non è forse del tutto personale anche la posizione del tandem Grillo-Casaleggio, che a sua volta non si trova da nessuna parte nel programma elettorale? E che ci dicono i due non-leader sulle procedure – mai avviate – per decidere le posizioni del movimento? Niente. Tanto la procedura c’è già. È quella che vediamo anche adesso: l’anatema. Un anatema accompagnato da una seconda lezione: una bella lezione di populismo teorico e pratico. Finora non ho fatto parte di quelli che amavano definire populisti Grillo e i grillini. Ma che dire di uno che teorizza che l’M5s non può “sostituirsi all’opinione pubblica, alla volontà popolare”? Sono i vecchi partiti che – scrivono Grillo e Casaleggio – “vogliono ‘educare’ i cittadini”. Lasciamo perdere il rimbrotto contro Pd, Pdl, Lega eccetera. Ma quando mai, proprio nel campo immigrazione-integrazione, il Pdl e la Lega hanno cercato di “educare” qualcuno alle buone maniere? Il rimprovero è immeritato: la destra italiana negli ultimi anni ha sempre soffiato sui peggiori istinti di chi voleva ridurre tutti i problemi personali e del paese alla presenza “eccessiva” degli immigrati. Perciò la Lega e il Pdl hanno tutti i titoli per essere annoverati tra le forze populiste e xenofobe presenti in Europa. Un posto che Grillo, in nome del popolo, adesso gli contesta. Lui certo non vuole educare i cittadini. Ci mancherebbe. Piuttosto annusa che cosa pensa “il popolo”. Già alcuni leghisti dopo la tragedia di Lampedusa hanno sottolineato la “responsabilità morale” della ministra Cécile Kyenge e della presidente della camera, Laura Boldrini. Grillo e Casaleggio la pensano più o meno allo stesso modo: essendo troppo buonisti ci attiriamo frotte di straccioni, infatti l’emendamento passato al senato non è altro che “un invito agli emigranti dell’Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l’Italia”. E qui arriviamo alla vecchietta china sui pomodori. Scrivono i due alfieri della volontà popolare: “Lampedusa è al collasso e l’Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?”. Benvenuti nel club. Nel club di quelli che “la barca è piena”, nel club di quelli che “le case popolari prima agli italiani”, nel club di quelli che “gli immigrati si beccano un sacco di sussidi mentre i nostri poveri pensionati rimangono a bocca asciutta”. Questo modo di seminare l’odio non è forse un modo di “educare il popolo”? Altrove lo fanno partiti come il Front national della famiglia Le Pen, i Freiheitlichen in Austria, il partito di Geert Wilders in Olanda. In Italia la Lega nord – autrice del reato di clandestinità nel 2009, quando il ministro dell’interno si chiamava Bobo Maroni – ha costruito buona parte delle sue fortune elettorali sulla contrapposizione tra povere vecchiette nostrane e gente bollata come criminale per il semplice fatto di aver attraversato il mare su una scialuppa. Ora la Lega è al collasso e il Pdl non sta tanto bene. Ma almeno sull’accoglienza il Movimento 5 stelle è messo meglio dell’Italia: sarà in grado di spalancare le porte a tanti elettori orfani di Bossi e Berlusconi.