Domenica 17 Agosto a Schio, in occasione del “Meeting dei Giovani” organizzato dal Movimento Mariano Regina dell’Amore sarà presente Luca di Tolve “ex gay” che racconterà la propria esperienza e come ” dall’omosessualità si possa guarire…”

A seguito di tale evento abbiamo deciso di invitare tutta la cittadinaza ad un Flash mob per dire che l’omosessualità non è una malattia, per ribadire che Schio è contro l’omofobia!

L’appuntamento è per domenica 17 Agosto dalle 16:30 presso il Parco Robinson a Schio!

https://www.facebook.com/events/1399524316936642/

A seguire il comunicato tratto dal sito dell’Arcigay di Vicenza http://www.arcigayvicenza.it/

Nei prossimi giorni nella provincia vicentina (a Schio) si terrà un evento con lo scopo di proporre terapie e percorsi quali rimedi per “guarire” dall’omosessualità.
Arcigay Vicenza ricorda come l’orientamento sessuale di una persona non possa essere cambiato come fosse un oggetto.
È cosa nota che dietro ai presunti “guaritori” si celino gruppi di fanatici irriducibili, che si ostinano a non voler accettare il fatto che, come l’OMS (Organizzazione mondiale della sanità) ha ufficialmente sancito nel 1990, l’omosessualità è una “variante naturale del comportamento umano” al pari dell’eterosessualità.
Diversi studi condotti in diversi paesi dimostrano che le terapie riparative possono avere effetti collaterali gravi come ansia, depressione, fino a pensieri suicidi.
Dietro a progetti commerciali come gli incontri organizzati da Luca di Tolve e dal suo gruppo, si nascondono percorsi privati, senza verifiche istituzionali ed estranei alla pratica della psicoterapia.
In particolar modo, essi servono a sostenere il NARTH (che sta per “National Association for Reparative Therapy of Homosexuality“, Associazione Nazionale per la Terapia di Riabilitazione degli Omosessuali ) di Joseph Nicolosi, ‘psicologo clinico statunitense, noto esclusivamente per le sue discusse teorie riparative dell’omosessualità, considerate prive di fondamento scientifico dai principali enti di ricerca in ambito psicologico, tra i quali l’American Psychiatric Association‘.
In Italia le terapie riparative promosse da Nicolosi sono state oggetto di una presa di posizione dell’Ordine nazionale degli psicologi italiani che, rifacendosi ai principi del proprio codice deontologico, ha espresso una valutazione per cui «lo psicologo non può prestarsi ad alcuna “terapia riparativa” dell’orientamento sessuale di una persona», perché andrebbe contro i principi espressi dal Codice deontologico degli psicologi, non essendo l’omosessualità una psicopatologia.
Chi propone ed ospita incontri di questo tipo, privi di rilevanza scientifica ed in assenza di contraddittorio, si assume una grossa responsabilità. Pregiudizio, menzogna ed omofobia non possono in alcun modo aiutare le persone a vivere meglio la loro condizione.
L’omosessualità non è né una malattia né un peccato, ma una caratteristica comune a milioni di persone che vivono serenamente la loro vita.

Arcigay Vicenza – associazione “15 GIUGNO”