Tutti i Commissari hanno definito “preziosa e importante” la proposta di legge che ha anche in parte ispirato la recente costituzione di un Fondo di emergenza sociale di fonte regionale.
La via veneta al reddito minimo di cittadinanza
Tutti i Commissari hanno definito “preziosa e importante” la proposta di legge che ha anche in parte ispirato la recente costituzione di un Fondo di emergenza sociale di fonte regionale. Dario Bond ( Pdl) ha proposto di inserire dentro il fondo di emergenza sociale, previsto nel bilancio regionale ed appena approvato, buona parte delle proposte presentate da Comitati ed amministratori “individuando altre cifre”. Claudio Sinigaglia ( Pd) ritiene si debba conciliare il reddito con i 5 milioni destinati dalla Regione ai lavori di pubblica utilità. Massima disponibilità a sostenere la proposta anche da Antonino Pipitone dell’Idv, Arianna Lazzarini della Lega Nord e Pietrangelo Pettenò del Prc che a suo tempo aveva presentato una analoga proposta, accorpata ieri in Commissione con quella proveniente dal territorio. Questa proposta di legge si è stata presentata insieme ad una seconda relastiva alla “Conversione ecologica dell’economia”. “Ci auguriamo che anche questa proposta venga discussa ed approvata al più presto” concludono i promotori delle due proposte.
I Contenuti della Pdl n.331
La proposta di leggedi iniziativa popolare prevede un reddito minimo di cittadinanza di 750 euro mensili. E’ rivolta a chiunque risieda nella Regione Veneto da almeno due anni e che risulti disoccupato da almeno sei mesi con un reddito non superiore ai 5000 euro all’anno.
Tale reddito lievita a 10.000 euro qualora nella stessa famiglia vi siano più persone che hanno diritto al reddito minimo di cittadinanza.
Alla Regione spetta l’attuazione e l’erogazione del diritto all’assistenza sociale.
Il Comune seleziona gli aventi diritto e progetta per ciascuno di essi l’intervento complessivo, che prevede, oltre all’erogazione monetaria, anche altre misure idonee a contrastare lo stato di povertà.