Quando nel nostro paese si continua ancora a rispondere alle problematiche legate allo smaltimento dei rifiuti attraverso l’incenerimento, a Macerata, nelle Marche, il mese di settembre 2013 sarà ricordato per uno storico traguardo: dopo 16 anni di attività chiude l’inceneritore. Un risultato ottenuto nel corso di questi 16 anni grazie all’azione costante di associazioni, movimenti e semplici cittadini che non si sono arresi di fronte alla minaccia per la salute e al degrado ambientale causati dall’inceneritore.
La linea di incenerimento entrò in funzione nel 1997 tra le accese proteste della cittadinanza del maceratese e tra sforamenti di diossine e furani è rimasta operativa fino a qualche settimana fa.
La costante pressione di chi si è opposto negli anni all’inceneritore ha permesso di tenere sempre alta l’attenzione sull’impianto e le sue criticità. Questo in un territorio che alla determinazione nella protesta ha saputo affiancare la rivendicazione di buone pratiche in materia di conferimento dei rifiuti, rispondendo positivamente alle sperimentazioni di raccolta differenziata spinta introdotte negli ultimi anni. Un territorio che ha ottenuto la riapertura del registro dei tumori nei comuni circostanti l’impianto, grazie ai risarcimenti per i danni ambientali versati alle amministrazioni e investiti nelle indagini epidemiologiche commissionate per monitorare l’impatto dell’inceneritore.
Il definitivo spegnimento del camino rappresenta una vittoria di quanti si sono battuti nella lotta per la salvaguardia ambientale e la tutela della salute. Pur tardiva, una piena legittimazione del diritto delle popolazioni a decidere sul futuro del proprio territorio. Una battaglia di autodeterminazione che ha trovato riconoscimento da parte delle istituzioni locali che finalmente hanno risposto concretamente a radicali istanze di democrazia dal basso.
Domenica 27 ottobre, nella frazione di Sforzacosta, insieme all’Associazione Nuova Salvambiente, sarà il giorno dei festeggiamenti per la chiusura dell’inceneritore. Per portare avanti pratiche reali di sostenibilità volte al riuso ed al riciclo nella prospettiva del raggiungimento dell’obiettivo rifiuti zero. Per ricordare a chi vuole speculare sui rifiuti a scapito della salute e dell’ambiente che l’incenerimento non è una soluzione. Né qui né altrove.
Tratto da globalproject.info