5/11 ore 17 –
Si è conclusa la manifestazione a Mason, zona industriale di Villa Raspa, a cui hanno partecipato molte persone (circa 300) in rappresentanza di realtà in lotta o sensibili sul tema dei beni comuni, dalla Piazza dei beni comuni di Vicenza, a Montecchio Slegata, al Comitato di Posina, ai comitati della zona di Bassano e molti altri. Tutti hanno portato la loro testimonianza in questo momento significativo della lotta contro la ‘Grande Opera’ che si vorrebbe pubblica, ma pubblica non è, nè nei guadagni, nè negli scopi nè nel metodo secondo cui è stata progettata. Dopo l’intervento di BEPI DE MARZI che ha espresso il suo personale dolore nel constatare la rapina e la distruzione ai danni dell’ambiente e della campagna, il corteo si è avviato verso la zona del cantiere percorrendo la strada Gasparona (che verrà scippata come altre strade del percorsoche erano state costruite per togliere il traffico dai paesi). Ci sono stati poi gli interventi di due giovani laureati precari (e indignati !!) che hanno ricordato quanto quest’opera incide sull’ambiente, distruggendo il terreno agricolo e lasciando al suo posto capannoni per lo più vuoti come quelli che abbiamo potuto vedere ai lati. Ma la crisi per questi costruttori e asfaltatori non esiste, per loro c’è sempre qualcosa da azzannare. Al suono di un ottimo jazz, da un certo punto in poi, il corteo si è trasformato in funerale, depositando un cuscino di fiori funebre all’ingresso del cantiere sotto lo sguardo vigile di un nutrito (a nostre spese) schieramento di polizia. E’ il funerale del modello di sviluppo attuale, che certo non ha molte prospettive a giudicare dalla crisi in atto. Ma… c’è vita oltre il capitalismo! Come era scritto su uno degli striscioni appesi alla recinzione. Infatti la società dei beni comuni si avvicina. La mobilitazione continua!