No grandi opere inutili. Verso 21 e 22 Febbraio.
#21-22 febbraio – Per una mobilità sostenibile, per servizi sociali di qualità, contro le grandi opere inutili.
E’ davvero così?
Ecco due casi che smentiscono clamorosamente l’affermazione di cui sopra:
Il costo stimato di realizzazione della Superstrada Pedemontana veneta A PAGAMENTO è di 2.250.000 milioni di euro. Per anni, ci hanno raccontato che grazie al magico meccanismo del project financing, l’ente pubblico non avrebbe sborsato denaro alcuno. Molti, quasi tutti, ci hanno creduto
Leggendo però il contratto tra Regione veneto e Concessionario, ossia il soggetto privato che progetta, costruisce e gestirà l’autostrada (incassando il ricavato) si scopre che ad l’unica certezza ad oggi è che 1.051.000 milioni verranno pagati dalla Regione in parte tramite trasferimenti da parte del governo centrale (già stanziati 173 milioni negli scorsi anni ai quali ne sono stati aggiunti di recente 72 e 370 nei prossimi tre anni) e in parte nei (436 milioni ) nei primi quindici anni di esercizio come “canone di disponibilità”.
Si noti che il progetto iniziale molto meno faraonico costava 300 milioni (quindi quasi 2 MILIARDI di meno)
Anche l’ospedale di Santorso è stato realizzato in project financing, ossia con un soggetto privato (Summano Sanità) che si assume i costi di progettazione, costruzione e gestione e fornisce il servizio.
Questa cifra è stata pagata da : Regione Veneto 65 milioni, U.L.S.S. n.4 6 milioni , Summano Sanità 49 milioni.
Summano Sanità incassa ogni anno un canone di disponibilità (l’affitto) pagato da U.L.S.S. n. 4. La rata annuale è di 4.567.000 euro.
Se U.L.S.S. n. 4 avesse fatto un mutuo al tasso fisso del 6% per aver i 49 milioni messi dal privato, avrebbe pagato una rata annua di 3.800.000 euro risparmiando circa 950.000 all’anno. Se a questo aggiungiamo che in tale ipotesi, i ricavi che Summano Sanità ricava da spazi commerciali e parcheggi che sono circa 2.800.000 euro, sarebbero andati nelle tasche di U.L.S.S. n. 4, si vede come U.L.S.S. n. 4 avrebbe potuto risparmiare circa 3.750.000 euro all’anno che moltiplicati per 24 danno la cifra di 90 milioni di euro (parliamo solo dello stabile come infrastruttura e non di tutte gli altri canoni). ** dati ricavati dal sito: www.communitas-schio.it.
Anche in questo caso la ciliegina sulla torta i cittadini l’hanno scoperta la prima volta che si sono recati in automobile presso l’ospedale e si sono trovati a pagare il parcheggio a cifre esorbitanti ora ridotte grazie a finanziamenti pubblici (sempre soldi nostri insomma).
Quindi immaginiamo ora 90 milioni di euro , ma ancora di più i 2 MILIARDI della SPV, anziché spesi per opere inutili, riversati sul territorio per progetti di manutenzione (l’alluvione senza soluzione di continuità dovrebbe insegnarci qualcosa), sviluppo delle attività locali, innesco di un circolo virtuoso di produzione-consumo a filiera corta (non solo agricoltura, ma anche manifatturiero), miglioramento delle strutture scolastiche e del livello culturale che la scuola esprime, politiche di mobilità fatte di potenziamento del trasporto pubblico e riduzione del traffico privato (ogni giorno vediamo code di automobili che trasportano soltanto il guidatore).
Ci saremo anche noi per la prima delle due giornate di mobilitazione a livello regionale proclamate dall’assemblea dei comitati e movimenti #30N che raccoglie 160 comitati e associazioni ambientaliste di tutto il Veneto.