Padova – Caricati i lavoratori dell’Artoni per far passare i camion
25 / 2 / 2014
Sono arrivati all’alba poliziotti e carabinieri per sgomberare il blocco dei lavoratori davanti all’Artoni.
Arrivati in forza hanno iniziato a cercare di spostare il gazebo dei lavoratori, che immediatamente si sono messi a bloccare l’uscita.
Dopo una prima carica i lavoratori hanno continuato a buttarsi davanti ai camion per bloccare il passaggio. Di nuovo per diverse volte la polizia e i CC hanno caricato mentre i lavoratori resistevano, stringendosi l’un l’altro ed impedendo il passaggio dei camion. Solo protetti da poliziotti e carabineri e a fatica i camion hanno potuto uscire dai cancelli dell’Artoni.
Due i lavoratori portati via in ambulanza. Un bilancio gravissimo. Una responsabilità gravissima quella dell’Artoni e di chi, come la Prefettura, ha voluto trasformare in problema di ordine pubblico una lotta sociale.
Da dicembre i lavoratori sono in mobilitazione, con un presidio permanente davanti all’Artoni contro i licenziamenti voluti dall’azienda.
Da due mesi richiedono i propri diritti, accompagnati dalla mobilitazione degli altri lavoratori della logistica organizzati all’interno dell’AdlCobas. Una lotta che si unisce alle tante vertenze portate avanti in tutta la logistica, per i diritti e contro le rappresaglie ed i licenziamenti di chi si autorganizza.
Ora i lavoratori si stanno riorganizzando, hanno ricostruito il presidio e stanno discutendo le prossime mobilitazioni.
Diventa alla luce di questa gravissima provocazione ancora più importante la manifestazione che si terrà a Padova il Primo Marzo lanciata dall’AdlCobas e che ha visto allargarsi le adesioni a molte realtà per dire insieme diritti e dignità in tutta Europa.
Domani ore 12.00 conferenza stampa alla Prefettura
Al centro dunque della manifestazione del Primo marzo ci sarà proprio la vicenda dell’Artoni. Proprio in questi giorni intanto si sono svolte molte assemblee dei delegati e lavoratori nei magazzini, dove dal settore della logistica, passando per le cooperative di pulizie e i lavoratori del pubblico impiego, l’ adesione ai contenuti dell’ appello e alla manifestazione è stata altissima.
Per mercoledì 26 febbario alle ore 16.30 presso l’ aula B1 di Ca’ Borin, via del Santo alla Facolta di Scienze Politiche si terrà un incontro, organizzato dal Collettivo Interfacoltà di Padova, per discutere della Carta di Lampedusa ed in preparazione della manifestazione. Vi parteciperanno docenti universitari come Umberto Curi e Giuseppe Mosconi, Nicola Grigion del Progetto MeltingPot e ci saranno interventi di lavoratori migranti e rifugiati.
A livello regionale la Rete delle Assemblee Sociali per la Casa, protagonista della mobilitazionedavanti alla Prefettura di venerdì scorso sta organizzando la partecipazione da tutte le città arrivando a Padova in forma collettiva con occupanti e sfrattati.
Parteciperanno alla manifestazione anche i rifugiati che occupano a Padova la Casa dei diritti Don Gallo e le altre comunità migranti che arriveranno per rivendicare tutti insieme diritti e dignità.
Punti di distribuzione dei materiali della manifestazione sono stati allestiti nelle case occupate nelle varie città, mentre nei centri sociali si stanno organizzando incontri in preparazione della manifestazione.
Prime adesioni: Adl Venezia, Adl Cobas Verona, Adl Cobas Bassa Padovana, Adl Cobas Vicenza, Adl Cobas Schio, Adl Cobas Rovigo, Adl Cobas Treviso, Cesp Padova, Coordinamento studenti medi Padova, Cobas Scuola Padova, Rsu Adl Cobas Comune, Rsu Adl Cobas Agenzie fiscali, Comitato Acqua Bene Comune Padova, Cso Pedro, Ass. Razzismo Stop Padova, Casa dei Diritti Don Gallo Padova, Palestra “Combatto Anch’io Padova” , Rasc Veneto ( Asc Padova, Asc Verona, Asc Vicenza, Asc Treviso, Asc Venezia ), Polisportiva San Precario Padova, Ass. Sport alla Rovescia, MeltingPot.org, Cs Rivolta, Ass. Razzismo Stop Venezia-Mestre, Cs Morion, Sale Docks, Cs Bocciodromo, Ztl Wake up!, Casa dei Beni comuni Treviso, Cs Bruno Trento, Asc Trento, Associazione Ya Basta, Asu Padova.