Padova – Solidarietà a Zeno è una primavera di lotta
Affollatissima assemblea al Cso Pedro traccia i percorsi di mobilitazione: il 12 aprile a Roma per il reddito e il diritto all’abitare contro le grandi opere, il 29 marzo a Venezia contro i fascismi vecchi e nuovi ed ancora in movimento contro gli Ogm, per l’antiproibizionismo e l’indipendenza
Non c’è modo migliore di portare solidarietà a Zeno Rocca, sequestrato e picchiato da una squadra di agenti del reparto mobile lo scorso lunedì 10 marzo, che quello di rimettersi subito in cammino nei luoghi di lotta, nelle piazze.
E’ questo il messaggio lanciato dalla strabordante assemblea del CSO Pedro, in cui oltre 300 persone hanno voluto disegnare un’ agenda comune di mobilitazioni locali, nazionali ed europee per i prossimi mesi.
Perché se le immagini degli esponenti politici locali, quelli di destra e di sinistra, tutti stretti in solidarietà intorno al secondo reparto celere di Padova, sono la fotografia di chi vuole la difesa dell’ordine costituito, costi quel che costi, e chiudere ogni possibilità di alternativa e conflitto, nell’assemblea si è voluto in tanti riaffermare la volontà di mantenere aperto e vivo quello spazio fatto di lotte contro la precarietà, di case conquistate per chi non ha un tetto sotto cui vivere, di percorsi di accoglienza costruiti dal basso, di battaglie contro le grandi opere e la deturpazione del territorio, di iniziative contro la vergogna dei CIE e per la difesa dei diritti civili.
C’è bisogno di aria nuova, che spazzi via quella ormai pesantemente inquinata dalle politiche della paura e la retorica securitaria, da interessi occulti e grandi speculazioni, per ridisegnare una città diversa dentro ad un Europa tutta da inventare.
Si apre così una primavera di mobilitazioni comuni da costruire.
Il 12 aprile con la manifestazione a Roma dei movimenti contro la precarietà e per il diritto all’abitare per riaffermare che c’è un unica grande opera di cui c’è bisogno: casa e reddito per tutti.
Un percorso verso la manifestazione a Roma da costruire fin da subito mobilitandosi per l’immediato ritiro del decreto che vorrebbe privare della residenza e degli allacciamenti chi giustamente pratica il diritto all’abitare con l’occupazione delle case sfitte, come ha sottolineato l’intervento della Rete delle Assemblee Sociali per la Casa (RASC).
Allargare e estendere le pratiche dell’autorganizzazione capace di conquistare diritti dove li si vorrebbe cancellare, come dimostrano le lotte e le conquiste portate avanti dai lavoratori della logistica, come con le vertenze di Artoni e della Despar portate avanti da Adl Cobas per portare a Roma la concretezza di una battaglia sul reddito e la dignità.
Dalla Casa dei diritti Don Gallo, occupata a Padova dai rifugiati, l’invito a sostenere ed allargare quelle esperienze che danno corpo reale a pratiche d’accoglienza contro i numeri esigui e insufficenti dell’accoglienza istituzionale, in molti casi segnata dalla speculazione sulla vita dei migranti. Proprio per costruire un capacità di azione politica meticcia che guarda ai diritti e si oppone ai CIE e a tutti i dispositivi di privazione di libertà racchiusi nel sistema delle frontiere, come affermato nella Carta di Lampedusa.
Sicurezza è un territorio libero dalle speculazioni, dalle devastazioni ambientali e dalle grandi opere, hanno sottolineato gli attivisti No Grandi Navi impegnati con gli altri comitati ambientali del Veneto nelle mobilitazioni che saldano la difesa del territorio alle lotte per un complessivo cambiamento sociale. In questo nesso praticato con le ultime mobilitazioni in tutto il Veneto, si costruisce la capacità di interazione reale tra le diverse lotte e mobilitazioni.
Nell’intervento del Comitato Due Sì per l’acqua bene comune di Padova la riflessione su come a Padova, mantenere aperti terreni concreti di opposizione alla privatizzazione dei servizi e dei beni comuni, al mantenimento di un’idea di città basata su cementificazione e speculazione, come dimostra il dibattito sul nuovo ospedale o sui trasporti, sia fondamentale, proprio nel tempo elettorale, per chi vuole costruire un reale cambiamento delle politiche dell’era Zanonato e dei suoi legami con i poteri forti.
Opporsi materialmente per non lasciare spazio alla presenza di vecchi e nuovi fascisti, razzisti ed integralisti, da leggere come fenomeni anche nel quadro europeo rappresenta un contributo reale alla costruzione di quell’idea di sicurezza basata sui diritti e la dignità. In questo contesto all’interno dell’assemblea è stato lanciato l’appuntamento del prossimo 29 marzo a Venezia quando per l’ennesima volta Forza Nuova vorrebbe violentare la città con i suoi deliri.
Una primavera di lotta che vuole contenere la mobilitazione per una sicurezza alimentare fatta inanzitutto dalla liberazione dall’ inacettabile riproposizione degli Ogm. Per l’indipendenza nella produzione alimentare, il Km zero, etc .., contro il monopolio delle multinazionali Monsanto e Pioner, che assoldano mercenari come Dalla Libera e Fidenato che vorrebbero di nuovo seminare gli Ogm.
Una primavera che rilanci l’antiproibizionismo, aldilà della melina istituzionale tra Corte Costituzionale e Governo, per una autoproduzione che legittimi concretamente l’uso della canapa contro i mercanti illegali e legali, per una lotta contro le droghe pesanti e tutti gli ecessi e gli abusi nell’ uso delle sostanze psicotrope, per una depenalizzazione generalizzata del consumo.
Questi il senso e i passaggi di una assemblea ricca e potente che segnerà con le sue iniziative, con le sue lotte la stagione che si va ad aprire.