GIOVEDI’ 4 DICEMBRE – RITROVO ALLA PIZZERIA JOLLI
NO Pedemontana: Le nostre ragioni
SPV è una delle grandi opere nel Veneto nate e realizzate nella corruzione.
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SPV è un’autostrada lunga 95 Km proposta e fortemente voluta dagli stessi soggetti politici (Galan, Chisso, Sartori, Brentan ecc.) implicati nello scandalo MO.S.E assieme ai vertici di grosse imprese e organi dello Stato.
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L’ emergere del “sistema Galan” svela forti analogie tra tutte le grandi opere in Veneto e la SPV: un ristretto gruppo di persone decide quali opere realizzare sulla base dei vantaggi economici ricavabili attraverso l’appalto di progettazione, esecuzione del lavori, gestione dell’opera e distribuzione di tangenti. In questo scenario è evidente che maggiore è il costo, più grande è la possibilità di scremare.
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In quanto ad aumento di costi SPV non è seconda a nessuno: dai 300 milioni di euro previsti inizialmente si è arrivati (per ora) a 2.250.
SPV è un danno economico per la popolazione.
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L’utilizzo del project financing alla veneta, ossia privo di rischi per la società privata che realizza l’opera poichè garantito da contributi di Stato e Regione (finora 614 milioni stanziati più ulteriori 450 futuri come canone di utilizzo della SPV per i primi 15 anni di esercizio) genera un debito pubblico (a carico nostro, dei nostri figli, nipoti e pronipoti) in favore del soggetto privato che sta realizzando l’opera.
SPV è un furto di democrazia.
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L’illegittima dichiarazione di una falsa emergenza traffico ha permesso la nomina di un commisssario straordinario con poteri tali da aggirare tutte le normali procedure di confronto con le popolazioni locali.
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La conferenza dei sindaci del 2001 è stata completamente disattesa.
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Sono state create norme apposite per evitare il controllo della Corte dei Conti sull’operato del commissario.
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Si è permesso a funzionari di una società privata, assistiti dalla forza pubblica, di entrare in possesso di terreni e case prima ancora di effettuare gli espropri e pagare gli indennizzi.
SPV è un enorme danno ambientale per tutti.
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Oltre al vasto consumo di suolo in una regione che ha consumato negli ultimi decenni 38 ettari al giorno e che pertanto non può più permettersi di consumarne nemmeno un metro quadro, l’interferenza con le falde acquifere è innegabile: 70 km di trincea profonda in una zona di ricarica delle falde significa togliere lo strato di argilla impermeabilizzante che trattiene nel terreno le sostanze dannose impedendone il percolamento in falda e mettere a rischio potenziale circa un milione di persone tra Vicenza e Padova che da quella falda attingono per gli usi civili quotidiani.
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In particolare risulta estraneo ad ogni principio di prudenza l’escavazione di una galleria artificiale tra Trissino e Montecchio Maggiore a causa della contaminazione da PFAS proprio dell’area interessata dalla galleria.
NO Pedemontana: Le nostre richieste
Il fermo immediato dei cantieri
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A fronte di quanto sopra esopsto e delle ulteriori criticità e perplessità chiediamo al Dott. Luca Zaia, che, a voler essere buoni, per anni ha dormito a fianco di Renato Chisso, di risvegliarsi dal sonno e sospendere immediatamente i lavori e bloccare i cantieri della SPV.
Il ritiro del project financing
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Chiediamo che tutte le opere realizzate in finanza di progetto, siano essi strade, porti, scuole od ospedali, (e in particolare la SPV) vengano riconsiderate e ne vengano riconsiderati i metodi di finanziamento, preferendo strumenti che non creino debito collettivo per favorire i privati
La pubblicazione dei contratti
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Tutti gli accordi tra contraente pubblico e contraente privato devono essere pubblici e trasparenti. La facilità di accesso agli atti deve essere per ogni Amministrazione Pubblica un vanto e non un peso.
Una valutazione di impatto ambientale attendibile.
- Chiediamo che le Valutazioni di Impatto Ambientale vengano effettuate sui progetti definitivi e non su quelli preliminari come nel caso di SPV. Chiediamo che siano accurate e che vengano riconsiderate sulla base di quello che emerge in corso d’opera come ad esempio nel caso di inquinamento da PFAS a Trissino che coinvogle una porzione ampissima di territorio tra Vicenza Verona e Padova, che è emerso anni dopo l’approvazione del progetto definitivo di SPV e del quale nella progettazione ed esecuzione non si tiene conto.
Chiediamo infine le dimissioni immediate del Dott. Zaia e di tutta la Giunta Regionale che persegue e prosegue la politica del consumo di suolo, favorisce le lobby del cemento e dell’asfalto e viene nei nostri territori impoveriti a fare passerella pre elettorale dopo averne determinato il degrado economico e ambientale.
Firmatari:
- Comitati Difesa Salute Territorio NO Pedemontana, Altovicentino-Valle Agno
- Rete dei Comitati dell’Altovicentino
- Montecchio Alternativa
- Co. Ve. Pa.
- CDST Valleagno 2010
- Cittadini/e di Montecchio M. Contro la Pedemontana
- Comitato Vicentino No Ecomafie
- PRC Vicenza