Finalmente assistiamo a un calo delle morti per infortuni sui luoghi di lavoro, rispetto al 31 maggio del 2015. Un calo abbastanza importante, dell’8,5%.
Ma se lo andiamo a rapportare al numero di morti dei primi 5 mesi del 2008, anno d’apertura dell’Osservatorio, il calo è inesistente. Altro che costante calo delle morti da dieci anni !
Dal primo gennaio 2008 al 31 maggio erano 234. E questo nonostante la perdita di tantissimi posti di lavoro in regola, che sono andati a finire nel precariato e in nero.
Drammatica anche quest’anno la situazione in agricoltura e in edilizia. Negli ultimi sette giorni sono morti 8 agricoltori schiacciati dal trattore. Uno anche ieri.
Anche in edilizia la situazione è drammatica. Ieri è morto dopo giorni d’agonia Mario Cannavò a soli 24 anni. La famiglia ha donato gli organi.
L’agricoltura e l’edilizia hanno da sole oltre il 50% delle morti sui luoghi di lavoro tutti gli anni.
Impressionante anche le morti per infortuni in tarda età. La legge Monti/Fornero che non ha distinto nell’allungamento dell’età pensionabili tra chi svolge lavori pericolosi per se e per gli altri ha incrementato le morti tra gli ultrasessantenni che da soli rappresentano oltre il 20% di tutte le morti per infortuni sui luoghi di lavoro. Se poi aggiungiamo le morti sulle strade e in itinere si arriva a sfiorare al 31 maggio i 500 morti complessivi.
Questo se si tiene conto che l’INAIL monitora solo i propri assicurati e in tanti non lo sono. Come per esempio i Vigili del Fuoco che sono rimasti in sette intossicati ieri sera in una fabbrica in provincia di Cuneo.
Gli stranieri morti per infortuni sul lavoro sono tutti gli anni dai 10 ai 15%. I romeni rappresentano quasi un terzo delle morti. Abbiamo deciso di presentare il rapporto anche nella loro lingua (molto simile all’italiano).
IL RAPPORTO
Sono 233 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro dall’inizio dell’anno. Oltre 490 se si aggiungono i morti sulle strade e in itinere. Rispetto al 31 maggio del 2015 registriamo un calo dell’8,7%. Rispetto al 31 maggio del 2008 il calo è solo dell’1,3%. Ricordiamo che l’INAIL monitora solo i propri assicurati, anche perché le morti per infortuni in categorie che non assicura, e in nero non sono di sua competenza.
Morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2016 per regione e provincia in ordine decrescente (i morti sulle autostrade e all’estero non sono conteggiati):
Campania 23 Napoli (13 di questi 3 in mare), Avellino (2), Benevento (), Caserta (3), Salerno (5). Emilia-Romagna 22 Bologna (4). Forlì-Cesena (4), Ferrara (1), Modena (2), Parma (1), Piacenza (2), Ravenna (2), Reggio Emilia (5), Rimini (1). Veneto 20 Venezia (2), Belluno (1), Padova (5), Rovigo (), Treviso (3), Verona (3), Vicenza (6). Toscana 20 Firenze (), Arezzo (4), Grosseto () , Livorno (2), Lucca (3), Massa Carrara (6), Pisa (2), Pistoia (1) , Siena (2) Prato (1). Sicilia 18 Palermo (1), Agrigento (3), Caltanissetta (3), Catania (5), Enna (1), Messina (3), Ragusa (1), Siracusa (), Trapani (1). Piemonte 15 Torino (3), Alessandria (1), Asti (3), Biella (), Cuneo (7), Novara (), Verbano-Cusio-Ossola () Vercelli (1). Lazio 15 Roma (6), Viterbo (4) Frosinone (2) Latina (3) Rieti (). Puglia 14 Bari (), BAT (2), Brindisi (1), Foggia (2), Lecce (2), Taranto (7) Lombardia 14 Milano (1), Bergamo (3), Brescia (6), Como (2), Cremona (), Lecco (), Lodi (), Mantova (), Monza Brianza ( ), Pavia (2), Sondrio (), Varese. Trentino-Alto Adige 7 Trento (4), Bolzano (3). Sardegna 8 Cagliari (4), Carbonia-Iglesias (), Medio Campisano (), Nuoro (), Ogliastra (), Olbia-Tempio (), Oristano (1), Sassari (3). Marche 8 Ancona (2), Macerata (4), Fermo (), Pesaro-Urbino (), Ascoli Piceno (1). Abruzzo 9 L’Aquila (1), Chieti (4), Pescara (2) Teramo (2). Umbria 4 Perugia (1) Terni (3). Calabria 6 Catanzaro (3), Cosenza (1), Crotone (), Reggio Calabria (1) , Vibo Valentia (1). Liguria 3 Genova (2), Imperia (1), La Spezia (), Savona (). Friuli-Venezia Giulia 2 Trieste, Gorizia (), Pordenone (1) , Udine (1). Molise 4 Campobasso (4), Isernia (). Basilicata Potenza () Matera () Valle D’Aosta () I lavoratori morti sulle autostrade, all’estero e in mare non sono segnalati a carico delle province-
Consigliamo a tutti quelli che si occupano di queste tragedie di separare chi muore per infortuni sui luoghi di lavoro, da chi muore sulle strade e in itinere con un mezzo di trasporto. I lavoratori che muoiono sulle strade e in itinere sono a tutti gli effetti morti per infortunio sul lavoro, ma richiedono interventi completamente diversi dai lavoratori morti sui luoghi di lavoro. E su questo aspetto che si fa una gran confusione. Ci sono categorie come i metalmeccanici che sui luoghi di lavoro hanno pochissime vittime per infortuni, poi, nelle statistiche ufficiali, non separando chiaramente le morti causate dall’itinere, dalle morti sui luoghi di lavoro, risultano morire in tantissimi in questa categoria che è numerosissima e ha una forte mobilità per recarsi o tornare dai luoghi di lavoro.
Anche quest’anno una strage di agricoltori schiacciati dal trattore: sono già 41 dall’inizio dell’anno. Tutti gli anni sui luoghi di lavoro il 20% di tutte le morti per infortuni sono provocate da questo mezzo. 132 sono i morti schiacciati dal trattore nel 2015 e 152 nel 2014. Contiamo molto sulla sensibilità dei media e dei cittadini che a centinaia ogni giorno visitano il nostro sito per aumentare l’attenzione su questo tema.
In questi nove anni di monitoraggio le percentuali delle morti nelle diverse categorie sono sempre le stesse: l’agricoltura è sempre la categoria con più vittime, seguono l’edilizia, i servizi, i metalmeccanici e l’autotrasporto.
Morti sul lavoro nel 2015
Escludendo i morti sulle autostrade e all’estero, sono stati 678 i morti per infortuni sui luoghi di lavoro nel 2015, contro i 661 del 2014, con un aumento del +2,6%. Erano 637 nel 2008 (+6,1%).
L’INAIL nel 2014 ha riconosciuto complessivamente 662 morti sul lavoro, di questi il 52% sono decessi in itinere e sulle strade ma le denunce per infortuni mortali sono state 1107. Crediamo che anche per il 2015 ci siano più o meno le stesse percentuali.
Nel 2015 tra gli assicurati INAIL c’è stata un’inversione di tendenza: per la prima volta dopo tantissimi anni questo Istituto vede aumentare le denunce per infortuni mortali. Ma le denunce non comportano necessariamente un riconoscimento dell’infortunio mortale. Sta a noi che svolgiamo un lavoro volontario, senza interesse di nessun tipo, far conoscere anche questo aspetto ai cittadini italiani.
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Observatorul Indipendent din Bologna. Morti in accidente pe locul de munca in Italia!
Observatorul sa nascut din voluntatea lui Carlo Soricelli . A fost fundat pe 1 Ianuarie 2008 da catre Carlo Soricelli care este un pictor ,(stilul sau este Pictura Pranica) si un Lacatus Mecanic la pensie si se ocpua de numararea tutturor celo ce isi pierd viata ,si monitoreaza in timp real accidentele pe locul de munca pe intregul teritor nazional italian! Cetateni Romani care si-au pierdut viata la locul de munca in Italia. Aceasta pagina tradusa in limba romina este curata de catre Nicola Irimia conoscut cum La Iena Operaia ,cetatean italian de origine Romina,care traieste stabil in Italia din 1990. Nicola Irimia este un Tencnician Mecanic,si lucreaza la o Fabrica de Masini pentru Tuburi Sudate in Nordul Italiei , in provincia de Reggio Emilia.
(*) Tratto dal sito dell’Osservatorio Indipendente di Bologna morti sul lavoro in Italia.