Un teatro greco…abusivo, nel Vicentino.

dicembre 3, 2016
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L’Italia possiede uno dei più importanti patrimoni storico-culturali della Terra, eccezionale, unico.

Sicuramente inestimabile anche il patrimonio di fantasia che alberga nelle geniali menti italiche.

Ecco un bel teatro greco ad Arcugnano, vicino Vicenza. “Risale a 3.500 anni fa, divenne il santuario degli Henetoi (veneti)”, così afferma deciso il curatore, l’eclettico Franco Malosso von Rosenfranz.[1]

pinocchia-giornalista-300x253Non solo: “Romolo e Remo sono partiti da Arcugnano. Sembra una sparata, ma così non è. Come sostiene il filosofo Strabone, i Celti di mare, poi chiamati Henetoi, si sono mischiati con le tribù provenienti dalle Alpi Giulie, colonizzando il territorio che va da Arcugnano ad Este. E da qui poi si spinsero fino a Roma. La leggenda di Romolo e Remo parte da qui”.

In seguito, “è passato di qui anche Giulio Cesare, di ritorno dall’Egitto con Cleopatra”.

Cleopatra non ha realizzato nemmeno una piramide piccolina, ma l’Anfiteatro del Porto degli Angeli, “autentica perla archeologica millenaria del territorio paleoveneto”, ha aperto così le proprie meraviglie culturalial grande pubblico.

A pagamento, s’intende.

Festival, concerti, rappresentazioni, visite guidate, conferenze, una vera fucina di attività per valorizzare adeguatamente questo gioiello del Bel Paese.

Per non parlare degli indipendentisti del Comitato di liberazione nazionale venetoa cuinon è parso vero di imbattersi in quello che definiscono ‘un luogo carico di sacralità pagana paleo-veneta’”.

A questo punto, possono anche schiattare d’invidia tutti gli affabulatori di minestroni di storia e cultura, di tutte le levature, che abbondano per ogni dove.

Poi arrivano i cattivi, la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vicenza, i Carabinieri, la Soprintendenza per Archeologia, Belle Arti e Paesaggio di Verona.

Ora è tutto sotto sequestro preventivo. Sarebbe tutto abusivo, sia sotto il profilo paesaggistico, sia sotto il profilo urbanistico-edilizio.

E ora?    Vorranno condannare alla demolizione la fantasia e la creatività?

Gruppo d’Intervento Giuridico onlus