Vicenza – Sabato 4 maggio 2013: porte aperte al Dal Molin. Andiamoci tutte e tutti! Appuntamento ore 10.00 stazione FFSS

Fervono i preparativi per l’iniziativa proposta dal Presidio No Dal Molin

17 / 4 / 2013

 Si susseguono gli appuntamenti a Vicenza in preparazione della mobilitazione lanciata dal Presidio No dal Molin per il 4 maggio.

Il concentramento sarà alle 10.00 in Piazzale della Stazione.

Migliaia di volantini e manifesti in preparazione dell’appuntamento stanno circolando non solo a Vicenza.

L’appello alla mobilitazione inizia affermando che “Dopo cinque anni, la nuova base statunitense imposta nell’area Dal Molin, a Vicenza, sta per diventare operativa. Se prima ci opponevamo ad un cantiere, ora ci opponiamo ad una base di guerra e alle sue conseguenze distruttive, siano esse nel territorio che abitiamo o in luoghi lontani dalle nostre case”.

I No Dal Molin invitano tutti ad esserci per entrare nella base, non certo “per far parte della claque ammaestrata ma per ribadire che non si può zittire una città con la prepotenza racchiusa tra le mura di una base militare.”

Per contribuire alla promozione dell’iniziativa si possono scaricare manifesti e volantini

da FB https://www.facebook.com/events/507325975991612/?notif_t=plan_user_joined

e seguire tutti gli aggiornamenti in www.nodalmolin.it

Di seguito il lancio dell’iniziativa:

 

 

Dopo cinque anni, la nuova base statunitense  imposta nell’area Dal Molin, a Vicenza diventa operativa. Se prima ci opponevamo a un cantiere, ora ci opponiamo ad una base di guerra e alle sue conseguenze distruttive, siano esse nel territorio che abitiamo o in luoghi lontani dalle nostre case.

Con un’operazione di propaganda, l’esercito statunitense ha deciso di aprire alla cittadinanza vicentina, il prossimo 4 maggio, le porte della nuova base al Dal Molin. Ci saremo anche noi, donne e uomini che, in questi anni, ci siamo mobilitati contro questa nuova, devastante installazione.

Oggi ne abbiamo le prove: il Centro Idrico di Novoledo ha certificato i primi danni prodotti dall’infrastruttura all’equilibrio idrogeologico dell’area. Ma se un cantiere ha potuto produrre questi danni, cosa farà una struttura militare operativa? Una base – quella realizzata al Dal Molin – di guerra, e pronta a essere in prima linea in tutti gli scenari di conflitto che gli statunitensi decideranno di affrontare provocando morti, lutti, tragedie e distruzioni. Con i soldati pronti a partire verso ogni angolo del mondo per esportare quella strana forma di democrazia che anche nella nostra città, incurante dell’opposizione della comunità locale, è stata imposta col passo di marcia degli scarponi militari e il nuovo comando Africom insediato e pronto a lanciare la caccia alle risorse del continente a sud del Mediterraneo.

L’esercito statunitense dice di esportare democrazia e dichiara di non aver prodotto alcun danno alla falda acquifera vicentina e al suo territorio; dopo la base, pretende d’imporre anche la sua verità, incurante della voglia di giustizia che decine di migliaia di persone hanno espresso in questi anni.

Il 4 maggio 2013 entreremo al Dal Molin. Non per omaggiare truppe e generali, né per essere parte di quella claque ammaestrata fatta di piccoli e grandi politicanti locali pronti ad acconsentire a ogni desiderio statunitense.

Il 4 maggio 2013 entreremo al Dal Molin per far capire all’esercito statunitense e ai governanti italiani che non è possibile zittire una città con la prepotenza racchiusa tra le mura di una base militare.

Per questo, invitiamo tutti coloro che si battono contro la guerra e la militarizzazione dei territori a essere con noi quel sabato, a Vicenza: difendiamo la terra per un futuro senza basi di guerra