Pace, giustizia e libertà. Non solo parole ma prospettive, a difesa delle quali i comunardi parigini eressero le barricate il 18 marzo del 1871.
Pace, giustizia e libertà. Ancora parole, ancora più prospettive, emerse dal sangue dell’olocausto novecentesco e scritte, a futura memoria, nelle costituzioni repubblicane e antifasciste.
Pace, giustizia e libertà. Di nuovo, parole e prospettive fondative, costituenti di quel patto mai scritto, frutto della lotta di classe, tra capitale e lavoro nel tempo e ai tempi dell’orda d’oro.
Oggi, che la pace è messa sotto assedio ad est e a sud dei confini europei; che il welfare e le sue “politiche di benessere” sono state trasfigurate in un sempre più insopportabile “workfare” di sacrifici, lacrime e sangue; che la libertà affoga ogni giorno, insieme alla dignità, nel mar Mediterraneo; cosa resta dell’Europa?
Ai piani alti, nel mondo di sopra, ci dicono che l’Europa è questa, una torre eretta nel centro della capitale finanziaria – voi la chiamate Francoforte, a noi piace chiamarla Gotham City – ad affermare l’essenza demiurgica della moneta. Il verbo non si è fatto carne, ma capitale finanziario: rendita, speculazione, sfruttamento.
Il 7 gennaio, quando “l’ospite sgradito” ha (ri)battuto un colpo, l’Europa ha drammaticamente accelerato i suoi passi verso la notte che l’attende. Il fronte è immediatamente apparso chiaro, molto meno il suo magistrale inganno. Da una parte i governi dell’austerità a difesa dell’ipocrisia criminale dell’occidente, dall’altra le due facce del terrore, l’islam politico wahabita di Isis e/o Al Qaeda e il neofascismo nazionalista e xenofobo della Le Pen e/o di Salvini.
Disvelare l’inganno vuol dire affermare che tra neoliberismo e terrore non c’è antagonismo ma complicità. Disvelare l’inganno è tracciare un’altra via, che sappia percorrere la strada tortuosa dell’alternativa, coniugare la prassi destituente e quella costituente, nonché maneggiare con sapienza la parola e il fuoco. Così come Atene. Così come Kobane.
Il 18 marzo partiremo dalle nostre città, pubblicamente, in pullman, in carovana. Attraverseremo le frontiere d’Europa – oltre Maastricht, oltre Schengen – per arrivare a Francoforte e cingere d’assedio la nuova torre della BCE nel giorno della sua inaugurazione. E’ tempo di rivendicare salario minimo europeo, reddito garantito e un welfare universale; ma è anche tempo di ripensare nella sua essenza l’Unione Europea, le sue istituzioni anti-democratiche e la cooperazione internazionale, in modo che diventi uno spazio di giustizia sociale omogeneo e superi tutti i livelli di disuguaglianza economica e politica che ci sono tra il Nord e il Sud del Continente.
Centoquarantaquattro anni fa, altri europei eressero barricate, dichiararono la Comune e, come prima cosa, spararono sugli orologi della vecchia Parigi. Un tempo nuovo. Un mondo nuovo. Una nuova forma-di-vita liberata dallo sfruttamento.
Quel tempo è il nostro tempo. Ancora una volta: pace, giustizia, libertà!
Avanti comunardi d’Europa! See you on the barricades!
Spazio Politico Comune
Lo Spazio Politico Comune aderisce all’appello della Comune d’Europa e organizza i pullman per raggiungere in maniera organizzata, pubblica e collettiva la città di Francoforte in occasione della giornata di azione e della manifestazione di Blockupy.
Per le informazioni e prenotazioni dalla varie città:
– Dalle Marche
tel 347 5279729 – email info@glomeda.org
– Dal NordEst
Mestre/Marghera: tel 347 7929346
Padova: tel 347 2117877
Trento: tel 347 4686083 – email csabruno@gmail.com
Treviso: tel 340 1536289
Vicenza: tel 349 1858949
Schio: tel 3491676402 – email infoarcadia.news@gmail.com
Venezia: tel 349 4986634 – email lab.morion@gmail.com
– Dall’Emilia Romagna
Bologna: tel 348 5416001 – email tpo@mail.com
Reggio Emilia: tel 333 1331774 – email aq16.laboratorio@gmail.com
Rimini: tel 334 2181853 – email lab.paz@gmail.com
– Dal Lazio
Roma: tel 339 7492386