#OccupySchio – Torniamo in piazza

#occupyeverything! #occupyeverywhere!

10 / 11 / 2011

L’attuale situazione internazionale mostra sempre più chiaramente gli obbiettivi dei nostri governi che, sotto la spinta del Fondo Monetario Internazionale e della Banca Centrale Europea, continuano ad imporre ai cittadini una soluzione alla crisi strutturale che si limita a muoversi nella direzione dei tagli e delle privatizzazioni. Tagli alla scuola pubblica e alla sanità, tagli dei posti di lavoro, privatizzazione dei servizi pubblici, dei servizi che ci dovrebbero fornire beni essenziali e vitali come l’acqua, un bene su cui gli Italiani hanno già preso una decisione molto chiara attraverso lo strumento del referendum.

Il modello di sviluppo attuale si mostra in tutte le sue contraddizioni. Sono ormai evidenti la sua inadeguatezza a garantire l’equilibrio di una civiltà che sia a misura d’uomo e la sua incapacità  di superare le gravi difficoltà che tutta la popolazione deve affrontare quotidianamente, difficoltà che derivano dal modello di sviluppo stesso, che è quindi la causa primaria della crisi e pretende, paradossalmente, di poterne essere anche la soluzione.

Non possiamo assistere in silenzio alle politiche che, facilitando i licenziamenti,  inaspriscono le già difficili condizioni dei lavoratori e alimentano la precarietà diffusa, per poter salvare il sistema capitalista.
Non accettiamo che i nostri diritti vengano messi in discussione per poter finanziare banche e fare l’interesse di speculatori finanziari, non tolleriamo che per affrontare la crisi ci vengano imposte le stesse politiche che l’hanno prodotta e che si alimentino poteri che ne sono artefici.
Le manovre imposte dalla BCE ricadranno su tutti noi e porranno le basi per reiterare gli stessi errori, per rattoppare un sistema economico instabile ed ingiusto, soggetto perennemente a collassi.

Tali fattori sottolineano chiaramente che il ripristino di questo sistema economico non costituisce una soluzione alla crisi, per questo è invece nostra intenzione avanzare una reale proposta alternativa di progressiva riappropriazione e difesa dei beni comuni unita ad una debita e attenta valorizzazione, a partire dai nostri territori.
Lamentiamo la cementificazione e la devastazione territoriale, proponiamo un modello di sviluppo radicalmente diverso, che non identifichi il progresso con  l’ossessiva e inutile costruzione di infrastrutture e autostrade e che si faccia carico delle questioni ambientali, come quella dei rifiuti.
Vediamo quantità enormi di soldi sprecati per costruire la Pedemontana, per ampliare una linea di combustione dell’inceneritore di Ca’ Capretta, per costruire discariche come potrebbe succedere a Monte di Malo, quando ad aver bisogno di fondi sarebbero invece scuole e welfare, progetti volti a favorire la riduzione dei rifiuti e il riciclo.

Per tutti questi motivi vogliamo tornare in piazza, a Schio, martedì 15 novembre alle ore 19.30 in piazza Garibaldi con l’iniziativa #occupyschio, che darà continuità a #occupyvicenza dell’11 novembre a Vicenza e a #occupymontecchio del 12 novembre a Montecchio Maggiore.
Queste manifestazioni hanno un unico filo conduttore, sono infatti legate alla giornata dell’ 11.11.11, giornata mondiale proposta dalla rete degli indignados americani di #occupywallstreet, in cui i cittadini di tutto il mondo potranno esprimere la loro contrarietà rispetto alle politiche avanzate dai governi internazionali.
Occupyschio sarà solo l’inizio di un percorso di mobilitazioni, la prossima tappa importante sarà la mobilitazione studentesca del 17 novembre, in occasione della giornata modiale del diritto allo studio.