A seguito delle assemblee pubbliche del 28 novembre e del 14 dicembre, sabato 23 dicembre tantə persone hanno attraversato  le strade di Schio per schierarsi a fianco del popolo palestinese e denunciare il genocidio in corso a Gaza.

Comunicato a seguire.



Quale Natale in Palestina?

A Gaza si contano ormai quasi ventimila morti. Ai civili palestinesi è rimasta soltanto la cittadina di Rafah nel sud della Striscia per mettersi al riparo dai bombardamenti israeliani. La situazione umanitaria è collassata, i pochissimi aiuti che riescono a passare il confine egiziano non sono nemmeno lontanamente sufficienti a sfamare due milioni di profughi e i pochi convogli umanitari vengono assaltati dalla popolazione ridotta allo stremo. Nel frattempo gli Stati Uniti pongono il loro veto contro un cessate il fuoco mentre l’Italia si astiene. Questo massacro da parte di Israele deve cessare immediatamente. La guerra deve finire. Se nessuno muove un dito, spetta a noi mobilitarci.

Questo Natale il clima non deve essere di festa ma di costante impegno.  Chiediamo lo sforzo di tutti e tutte per sostenere la popolazione palestinese. Non possiamo stare in silenzio.

Chiediamo
• un immediato cessate il fuoco e lo stop alle operazioni di pulizia etnica
• aiuti umanitari per la popolazione di Gaza
• la liberazione di tutti gli ostaggi e dei prigionieri palestinesi.

Saremo ora e sempre al fianco della Palestina libera dall’apartheid e dall’occupazione.

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