La scuola dell’odio da Quinto di Treviso si è diffusa fino a Velo d’Astico, un piccolo paesino in provincia di Vicenza.
Ieri sera una ventina di “ cittadini italiani ”, riuniti nel comitato Prima Noi, hanno tentato di bloccare e di impedire che un piccolo gruppo di migranti venisse spostato in alcuni appartamenti loro assegnati. La sigla include esponenti dei gruppi di destra del territorio dell’Altovicentino, da Forza Nuova a Casapound, da Lega Nord a Fratelli d’Italia-An.
L’episodio non è nuovo nel suo genere: già poche settimane fa, gli episodi di Quinto di Treviso, di Eraclea e di Roma, hanno dimostrato come i gesti di intolleranza e rigetto nei confronti dell’ospitalità si stiano moltiplicando, con il beneplacito anche di alcune istituzioni.
Questo nuovo modus operandi della destra mira ad alzare il livello dello scontro nella guerra tra poveri. Tale metodo consiste nel fomentare la paura, l’odio e l’aggressività nei confronti dei migranti, incanalandola in gesti e proteste violenti, volti a distogliere in tal modo l’attenzione dai reali problemi sociali e da coloro che ne sono i veri responsabili, a cui i movimenti di destra sono soliti appoggiarsi, trovando protezione e approvazione. E’ evidente come questo sta portando a perdere sempre di più lo spirito di solidarietà fra le persone e a una regressione sempre più pericolosa dei diritti di ognuno.
Per questo oggi varie realtà dell’Alto Vicentino hanno deciso di tenere una conferenza stampa davanti al municipio di Velo d’Astico, per ribadire come nel nostro territorio non possa trovare spazio una tale forma di politica e per portare la propria solidarietà ai migranti vittime di questi gesti deplorevoli.
Da Calais all’Ungheria, da Ventimiglia al Veneto, l’unico modo per rispondere a questa inesorabile spirale di razzismo è l’abbattimento dei nuovi muri elevati dalla paura e dall’intolleranza e la conquista di più diritti e tutele per tutti.