GIOVEDI’ 13 SETTEMBRE – ORE 20.30 PIAZZA CASTELLO – VICENZA


Una nuova base militare, laddove ci sono cunicoli e gallerie che, per decenni, hanno ospitato ordigni nucleari. Un’installazione misteriosa, circondata da 350 metri di muro in cemento armato alto sei metri. Un centro d’addestramento costruito sui pendii dove, oggi, ci sono i boschi dei colli berici. E’ il nuovo progetto militare statunitense. E’ il futuro di Site Pluto secondo i generali a stelle e strisce, alla disperata ricerca di spazi dove addestrare alla guerra i propri soldati.

Devastazione ambientale e inquinamento; cementificazione e disboscamento, insicurezza e rischi per la salute degli abitanti. E’ quel che rappresenta, per decine di migliaia di vicentini, il nuovo progetto nordamericano; nato, come sempre, nel mistero, lo stesso buio dietro nel quale i militari vogliono immergere le attività che intendono farvi all’interno. Quali proiettili verranno sparati? Che armamenti saranno custoditi? Che tipo di addestramenti verranno realizzati? Domande a cui gli statunitensi non risponderanno mai – come hanno sempre fatto – nascondendosi dietro a un segreto militare funzionale agli interessi di chi vuole la guerra come strumento di profitto e costruito sulle spalle di chi vive queste terre e sulle vite di chi, la guerra, la subisce.

Vicenza, in questi anni, ha dimostrato la propria opposizione alla guerra, portando in piazza l’indignazione di chi vive l’imposizione come una limitazione alla propria libertà; Vicenza ha vissuto una straordinaria stagione di partecipazione e democrazia, fatta di manifestazioni e presidi, sit in e assemblee; Vicenza ha imparato che la guerra e i suoi strumenti sono ospiti pericolosi, che prosciugano le risorse di un territorio mettendo a rischio le terra e i beni comuni e rendendo i luoghi che abitiamo l’indefinita retrovia di conflitti che provocano morte e distruzione.

Vicenza è la nostra terra; è lo spazio che viviamo e che vogliamo difendere, il luogo nel quale vogliamo costruire i nostri sogni e realizzare le nostre ambizioni. Ancora una volta, vogliono sottrarci il futuro, vincolandolo a strutture militari che nulla hanno a che fare con la nostra vita e la nostra quotidianità, sottraendoci terra e spazi, inquidando aria e acqua.

E’ ancora il tempo di scendere in piazza. E’ ancora il tempo di far sentire la nostra voce, contro un progetto che non ci riguarda, che viene imposto nel mistero e nel segreto, che calpesta democrazia e beni comuni. E’, ancora, il nostro tempo, delle donne e degli uomini che amano la propria terra e continuano a immaginare un futuro senza basi di guerra.

E’ il tempo di tornare in piazza con le nostre fiaccole.
Contro una nuova, ennesima, base militare nella nostra provincia. Per il nostro futuro e la nostra dignità. Per noi, donne e uomini che rifiutano l’imposizione. Perché abbiamo voce, pensieri, cuore, sogni. Perché Vicenza non è suddita di nessuno.