Sabato 19 ottobre, ore 15.00

MANIFESTAZIONE PER LA PALESTINA – Gaza, West Bank e Libano liberi dall’oppressione sionista

In questi 12 mesi di sterminio a Gaza abbiamo imparato tante cose.
Abbiamo imparato a ingoiare lo sconforto contando 14.000, poi 36.000, infine 42.000 vittime: donne, bambini, uomini massacrati dal fuoco e dai fucili israeliani.
Abbiamo imparato ad asciugarci le lacrime di rabbia quando abbiamo conosciuto le storie di Hind, di Asser, di Ayssel e degli altri 16.000 bambini uccisi dai missili di Tel Aviv; degli altri 630.000 che da un anno non possono rientrare a scuola a causa dell’invasione.
Abbiamo imparato ad alzare la voce e a librare in alto la bandiera della Palestina, mentre più di 120 giornalisti venivano ammazzati perché Israele non voleva testimoni mentre commetteva i suoi crimini.
Abbiamo imparato che per i governi dell’Occidente ci sono esseri umani che possono essere sterminati senza battere ciglio, perché le loro vite non valgono quanto quelle dei bianchi; che 2 milioni di profughi possono essere lasciati morire di fame, senza che nessun capo di stato protesti.
Ma soprattutto abbiamo imparato che ci sono due tipi di persone. C’è chi resta a casa e se ne frega. E poi c’è chi invece scende in piazza. C’è chi resta indifferente ed è complice di genocidio. E c’è chi invece continua a lottare contro l’abominio di Israele.
 
Sabato 19 ottobre torneremo ad occupare le strade di Schio, solleveremo con noi la bandiera della Palestina, e tutta la nostra città e il nostro territorio sarà Palestina.
Oggi, dopo un anno di genocidio, un anno di resistenza della popolazione palestinese, le bocche dei cannoni israeliani puntano su Beirut e su tutto il Libano. Suonano le sirene nelle città di tutto il Medio Oriente, nei cieli sfrecciano le testate missilistiche tra Iran ed Israele. Mentre Stati Uniti ed Europa guardano a bordo campo e supportano Israele alla cieca, questo scontro tra potenze rischia di trasformarsi in una guerra catastrofica non solo per i popoli della regione, ma per il mondo intero.
Abbiamo il dovere morale di continuare a mobilitarci perché questi crimini finiscano, perché il genocidio finisca, perché la Palestina torni libera.
 
I popoli in rivolta scrivono la storia, con la Palestina fino alla vittoria!