Santorso – Presidio: Non più profughi ma cittadini!
Diritti, dignità, futuro per tutti!

Oggi, mercoledì 19 dicembre, nella settimana della Giornata Internazionale dei Migranti, si è svolta  davanti al municipio di Santorso una mobilitazione con i richiedenti asilo provenienti dalla Libia che sono alloggiati nell’Alto vicentino, appoggiata dall’Adl Cobas e dal Centro Sociale Arcadia.

Il motivo dell’iniziativa, svoltasi in concomitanza con un’analoga manifestazione a Vicenza, è stato quello di esporre la drammatica situazione che queste persone vivono, e di sollecitare all’amministrazione di Santorso, comune capofila del territorio per l’accoglienza dei rifugiati, la ricerca di una soluzione che dia la possibilità a queste persone di ricominciare a condurre una vita reale.

Infatti, oltre al fatto che, dopo oltre un anno e mezzo da quando sono giunti nel nostro paese per fuggire da una guerra che anche l’Italia ha contribuito a scatenare, non hanno ancora ottenuto il permesso di soggiorno, sulla testa di queste persone pende anche la spada di Damocle della fine del piano di accoglienza, fissata per il 31 dicembre di quest’anno.

Se entro questa data le istituzioni non facessero nulla questi migranti, che già hanno subito parecchie esperienze traumatiche, si ritroverebbero buttati fuori dalle strutture dove finora sono stati ospitati, e verrebbero completamente abbandonati a sé stessi, senza un tetto sotto cui poter vivere e del cibo da poter mangiare, in mezzo ad una strada con il freddo pungente di questi giorni. Per tutti questi motivi i richiedenti asilo, di fronte allo stabile comunale, hanno esposto uno striscione dove si reclamava “casa, lavoro e più diritti per tutti” ed hanno anche consegnato all’amministrazione una lettera scritta da loro dove sono elencati tutti i motivi della protesta e dove per primi spiegano le proprie perplessità dopo il 31 dicembre, data percepita come un grave pericolo per la loro vita.

Tutto ciò è stato fatto presente al sindaco di Santorso, il quale nell’incontro avuto con loro si è reso disponibile a trovare in tutti i modi possibili dei rimedi a questa situazione, contattando anche le altre amministrazioni del territorio e facendo pressione sul Ministero dell’Interno affinché si riesca a trovare una positiva soluzione.

Noi tutti ci aspettiamo che l’amministrazione di Santorso dia seguito alle affermazioni e ai propositi rilasciati oggi davanti al Municipio con azioni concrete; la nostra mobilitazione non finisce infatti qui e nell’immediato futuro, se non ci saranno date risposte a queste richieste, faremo tutto il possibile per riuscire a dare una sistemazione degna a questa persone.

Vi invitiamo quindi infine a partecipare alla prossima mobilitazione insieme ai rifugiati che si terrà davanti al Comune di Schio il 24 Dicembre alle ore 11:30.

DIRITTI, DIGNITA’, FUTURO! SIAMO TUTT* CITTADIN*!

 

Rifugiati dell’Alto Vicentino, Adl Cobas, Csa Arcadia

 

 

Di seguito riportiamo la lettera che è stata consegnata al sindaco di Santorso

 

 

 

A causa di una guerra di cui anche il governo italiano è stato complice siamo dovuti fuggire dalla Libia, dove avevamo un  lavoro, una casa e una vita.

Siamo venuti in Italia, rischiando la pelle nell’attraversamento del Mediterraneo, in cerca di un futuro migliore e di una protezione, visto che fuggivamo dai bombardamenti. Ma nonostante sia passato un anno e mezzo non abbiamo ancora un permesso di soggiorno umanitario perchè, con la scusa che molti di noi sono nati in stati “democratici” (Burkina Faso, Ghana, Nigeria ecc.), non sussistevano i requisiti per ottenerlo.

Solo ora il governo italiano sta tentando di mettere una pezza ad una situazione che lui stesso ha creato, e sembra che ci farà avere il permesso di soggiorno, anche se sussistono ancora delle incertezze a riguardo. Lo sta facendo in vista della scadenza del 31 dicembre, quando porrà fine al piano di accoglienza. In quella data però noi saremo costretti ad andarcene dalle strutture dove fino ad oggi eravamo alloggiati, e quindi ci ritroveremo senza un tetto sotto cui poter stare.

Nella settimana della Giornata Internazionale dei Migranti chiediamo quindi all’amministrazione di Santorso, in quanto comune capo fila nel vicentino del progetto di accoglienza per i rifugiati, di farsi carico del fatto che delle persone umane, con già alle spalle delle forti esperienze negative, possano finalmente avere la possibilità di ricominciare ad avere una vita dignitosa, e non debbano invece trovarsi dal 1 gennaio ad affrontare altrettante difficoltà come il problema di non avere una casa, del cibo, dei soldi con cui poter vivere, ed essere quindi abbandonati a sè stessi in mezzo ad una strada con il freddo pungente di questo periodo.

Non chiediamo dell’assistenzialismo.

Molti di noi hanno già svolto svariate attività lavorative, tra cui il piastrellista, il cuoco, l’autista, l’idraulico, il muratore, il meccanico, il saldatore, l’elettricista, l’imbianchino, l’agricoltore, il magazziniere e il tecnico antennista. Siamo disposti ad offrire un nostro contributo alla comunità locale, mettendo in gioco le nostre capacità, in modo da poterci così integrare e poter di conseguenza riprenderci il nostro futuro centimetro dopo centimetro.

In cambio però chiediamo a tutte le istituzioni, e in primis all’amministrazione di Santorso, di assumersi le loro responsabilità, e di cercare in qualsiasi modo una soluzione alla nostra situazione che faccia in modo che nessuno di noi, nell’immediato, debba ritrovarsi in mezzo ad una strada e senza i mezzi con cui poter vivere.

 

 

Rifugiati “Emergenza Nord Africa” di Santorso e Schio