Aiutaci a raccogliere generi di prima necessità e fondi da portare sul confine sloveno-croato
Da Global Project
Sosteniamo il viaggio dei migranti: organizziamo la solidarietà dal basso.
Abbiamo bisogno del tuo contributo
L’arrivo dell’inverno sta rendendo ancora più estenuante il viaggio verso l’Europa di migliaia e migliaia di donne, uomini, bambini e anziani. Davanti a questa drammatica situazione, è necessario muoversi e portare una solidarietà concreta e materiale. Di fronte al cinismo, all’ipocrisia, alla vergogna dei governi europei che in queste mesi non hanno voluto trovare risposte vogliamo costruire insieme a tanti e tante la possibilità di fare qualcosa. Dobbiamo farlo dal basso.
Per questo continueremo a presidiare quei confini, per portare aiuti umanitari, per raccontare ciò che vedremo, per dire, ancora una volta, Open the borders, canali umanitari subito.
Come puoi sostenere #overthefortress:
– Collette di denaro da consegnare nei punti di raccolta e donazioni sul Conto corrente bancario intestato a:
TELE RADIO CITY scs Onlus c/o Banca Popolare Etica IBAN:IT59T0501812101000000134453 – Causale: Sottoscrizione Staffetta #overthefortress
– Materiali e generi di necessità da portare nei punti di raccolta (vi preghiamo di attenervi alle indicazioni della lista materiali e beni a fondo pagina)
– Diffondi questo appello e i contenuti multimediali che produrremo durante la staffetta
Per informazioni: overthefortress@meltingpot.org – 348.2483727
La staffetta #Overthefortress sta seguendo da fine estate l’evolversi della migrazione nell’Europa dell’Est, dove non si arresta il flusso costante di migliaia di persone che percorrono la Rotta dei Balcani. In questi ultimi mesi la cosiddetta “crisi dei rifugiati” ha messo in luce, da una parte, i peggiori istinti nazionalisti e dall’altra l’irresponsabilità politica dell’Europa che persiste in una politica repressiva dei flussi e assiste impassibile, dopo un breve picco di ipocrita commozione generale, alle tragedie del mare. Lo scopo della staffetta è stato quello di documentare e raccontare quanto sta accadendo in quelle zone, toccare con mano la situazione, stringere relazioni e dare un supporto minimo ma fondamentale ai migranti in viaggio.
In ogni valico che abbiamo attraversato e in ogni campo d’accoglienza improvvisato visitato, abbiamo visto ripetersi modalità di gestione dispotiche ed inadeguate, l’assenza cinica di un piano operativo organizzato e con personale qualificato che limitasse al minino le situazioni difficili. Persone costrette ad attese interminabili sotto il sole e la pioggia senza nessun tipo di informazione, la sospensione dei diritti e della possibilità di muoversi liberamente. Abbiamo descritto la costruzione di un’altra barriera fortificata con il filo spinato, i gas lacrimogeni ed i proiettili di gomma sparati su donne e bambini che stavano oltrepassando la frontiera, compreso fino in fondo cosa significa rendere concreto un pensiero politico populista e xenofobo come quello del premier ungherese Orban. Abbiamo documentato la disperazione di famiglie divise, la sofferenza delle donne in gravidanza, la paura di essere bloccati e la fatica di dover partire all’improvviso. Abbiamo ascoltato tante voci unirsi e chiedere “l’apertura del confine” per poter passare, scorto sguardi profondi e coraggiosi che preludevano la forzatura di un blocco e stretto mani energiche pronte a difendersi.
Abbiamo sofferto e ci siamo indignati, emozionati per la determinazione ed il coraggio, vivendo intensamente in prima persona quello che sta accadendo perché abbiamo voluto stare dalla parte di coloro che migrano, dalla parte di coloro che mettono il proprio corpo in pericolo per poter sperare di vivere o di sopravvivere e che, nonostante tutte le difficoltà, i rallentamenti e gli ostacoli non possono venire fermati.
Ci viene detto che la questione migratoria è una questione complessa, che le morti in mare potrebbero essere evitate facendo la guerra agli scafisti: nei vertici ordinari e straordinari che si sono susseguiti nei mesi di settembre e ottobre abbiamo osservato i capi di governo dell’UE discutere di un nuovo piano europeo che si fonda sulla militarizzazione delle frontiere esterne ed interne, sull’appalto del blocco dei flussi alla Turchia e sull’espulsione di massa dei cosiddetti migranti economici.
In realtà, nei vari viaggi abbiamo visto come la solidarietà sia ancora un elemento presente e fondante di un altro modo di pensare lo spazio europeo, in antitesi a quello degli Stati Nazione, e come sia la base minima per costruire reti e relazioni europee. E questo pulviscolo solidale, auto-organizzato e attivo sulla Balkan Route è stato l’unico elemento politico che abbia rotto una certa passività generale, cercando di dare risposte pratiche ed umanitarie alle richieste dei migranti.
Per questo crediamo che sia quanto mai urgente, con una situazione perennemente in bilico e che potrebbe ulteriormente peggiorare con l’avvicinarsi dell’inverno, continuare la Staffetta #Overthefortress e l’importante lavoro di reportage e di informazione, contribuendo, insieme alle realtà sociali slovene, ad organizzare dal basso la solidarietà, per portare un aiuto concreto alle persone, per sostenere il loro viaggio. Fin da oggi partirà una raccolta di materiale e beni di prima necessità e la possibilità di ricevere informazioni per partecipare attivamente alla staffetta.
#Overthefortress è sia un hashtag e uno slogan che, se ripreso da tanti, se reso virale, può divenire potenza ed esportare un concetto di solidarietà nuovo, fatto da tanti e diversi.
Porsi il problema di come costruire un supporto costante non è cosa da poco, ma oggi più che mai necessario per abbattere i muri escludenti dell’Europa dei nazionalismi di ritorno e quelli meno marcati dei governi europei che siglano accordi con il sultano turco e preparano le “espulsioni di massa”, contrapponendo solidarietà, diritti e libertà di movimento.
La staffetta solidale #OVERTHEFORTRESS è promossa dai Centri Sociali del Nord Est, Global Project, in collaborazione con il Progetto Melting Pot Europa e l’Associazione Ya Basta! Êdî Bese
Lista materiali e beni di prima necessità:
Coperte (meglio se isotermiche)
Teli per pioggia
Zaini
Cibo a lunga conservazione (barrette energetiche, crackers, biscotti, brioches, frutta secca, cioccolato…)
Power bank (caricabatterie per telefoni)
Scarpe invernali e scarponcini (da donna, uomo e bambino)
Abbigliamento invernale per bambini e giocattoli
Giacconi invernali e giacche per pioggia
Sacchi a pelo
Latte in polvere
Assorbenti igienici
Pannolini per bambini
Medicinali: cerotti vesciche (tipo compeed), garze sterili, bende di garza orlata, cerotto telato in rocchetto, cerotti assortiti, acqua ossigenata, betadine soluzione cutanea, paracetamolo (tachipirina), acetilcisteina (mucolitico in compresse), loperamide (antidiarroico), gentamicina + betametasone crema (antibiotico+cortisone per infezioni cutanee)
Punti di raccolta:
Marghera (VE)
– Centro Sociale Rivolta, Via Fratelli Bandiera, 45 (dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 18.00, sabato dalle 17.00 alle 21.00)
Mestre (VE)
– L.O.Co Via Piave/Piazzale Olivotti (tutti i pomeriggi dal lunedì al venerdì)
Venezia
– Laboratorio Occupato Morion, salizada S. Francesco della Vigna (Castello) (Tutti i venerdì dalle 17.00 alle 21.00)
– Ca’ Bembo Liberata, Riva di San Trovaso, Fondamenta Toffetti (dal lunedì al giovedì pomeriggio) Li.S.C. Venezia
Padova (3351237815)
– Sherwood, vicolo Pontecorvo 1 (dal lunedì al giovedì 12-18), Centro sociale Pedro, via Ticino 5 (sabato dalle 9.00 alle 13.00)
Vicenza (3408453642)
– Centro sociale Bocciodromo, Via Alessandro Rossi, 198 (dal lunedì al venerdì dalle 18.00 in poi)
Schio (VI) (3491676402)
– Centro Sociale Arcadia, via Lago di Tovel 18 (martedì e giovedì dalle 17.00 alle 20
Trento (3289173733)
– Centro sociale Bruno, via Lungadige S. Nicolo’ 4 (da lunedì a venerdì dalle 12.00 alle 19.00)
Treviso
– CS Django, via Monterumici, 11. (dal lunedì al venerdì dalle 14.00 alle 20.00 e il sabato dalle 17.00)
– Associazione Ya Basta! Êdî Bese, via Zermanese, 4 (Mart. Merc. Gio. dalle 9.30 alle 13.00 e dalle 15.30 alle 18.30)
Trieste
– Casa delle Culture, via Orlandini, 38 (giovedì e venerdì dalle 15.00 alle 19.00)
Verona (3474137271)
– Associazione di Promozione Sociale Equilibrio Precario,, Corso Venezia 51, (tutti giorni dalle 8.00 alle 20.00)
Ancona
– Ambasciata dei Diritti, via Urbino 18 (dal lunedì al giovedì, dalle 15.00 alle 18.00)