Treviso – Verso la manifestazione di sabato 2 febbario, continua la mobilitazione per gli spazi di libertà
Le responsabilità dello sgombero si allargano alla magistratura e alla prefettura
Aabbiamo raggiunto telefonicamente Sergio Zulian a Treviso per gli aggiornamenti sulla situazione e la preparazione della manifestazione di sabato 2 febbraio in risposta allo sgombero di ZTL Wake Up.
Ci puoi raccontare come in queste ore stia emergendo che le responsabilità dello sgombero di ZTL Wake Up vanno ben oltre l’atteggiamento che ha avuto da sempre l’amministrazione di chiusura degli spazi autogestiti?
In questo mese di occupazione, come tutti sanno, visto che la vicenda è un caso di primo piano in città, oltre a tutte le attività che sono state portate avanti con l’occupazione, si è creato un Comitato di Garanti che ha cercato di aprire una trattativa con la proprietà e le istituzioni per cercare di evitare lo sgombero che poi è arrivato ieri.
Da tante parti si denuncia giustamente la responsabilità dell’amministrazione comunale che ha fatto pressione in tutti i modi perchè si arrivasse allo sgombero, però vediamo con il passare del tempo in maniera sempre più chiara che esistono molte altre responsabilità.
In particolare abbiamo visto oggi che l’ordinanza di sequestro firmata dal GIP del Tribunale di Treviso la dottoressa Cama è stata firmata il 10 gennaio. Già questo lascia molto perplessi perchè significa che, visto che l’occupazione è stata fatta il 27 dicembre e poi ci sono state le feste, sostanzialmente questa ordinanza è stata firmata praticamente in tre giorni.
L’ordinanza di sequestro non era assolutamente un atto dovuto e questo dimostra che c’è stata una scelta politica da parte della magistratura trevigiana.
Che questo sia il frutto di un blocco di potere consolidato ormai da vent’anni in una città da tutti considerata un feudo leghista, oppure sia stata un gesto di propria iniziativa, in ogni caso resta il fatto questa scelta getta una luce significativa sulle responsabilità della magistratura. Crediamo infatti che in una città dove esistono delle minime procedure democratiche, chiaramente la magistratura dovrebbe avere il dovere di decidere anche in autonomia le pratiche e le procedure da mettere in campo. Proprio in questo caso in cui tutti riconoscono l’alto valore sociale, politico e culturale delle iniziative in atto con l’occupazione, l’ordinanza di sgombero era tutt’altro che un atto dovuto e quindi la magistratura avrebbe potuto tranquillamente sottrarsi alla creazione di questo clima che ha portato allo sgombero.
Oltre alle responsabilità della magistratura ci pare di capire che anche il Prefetto ha dato il suo contributo allo sgombero?
Va annoverato infatti il ruolo per così “ambiguo” che ha avuto il Prefetto verso il quale si erano rivolte le pressioni del Comitato dei Garanti che erano riusciti ad avere un appuntamento proprio ieri mattina in Prefettura per scongiurare lo sgombero. Stiamo parlando di un Prefetto che fino all’ultimo, proprio ieri mattina, ha detto ai due rappresentanti del Comitato, esponenti del mondo culturale, Lello Voce e Umberto Zambigiacomi, che avrebbe concesso loro ancora 24 ore prima di fare lo sgombero per vedere se c’era un margine di trattativa ed invece le procedure dello sgombero erano in atto. Tant’è che oggi il Prefetto cerca di arrampicarsi sugli specchi nelle dichiarazioni fatte ai giornali locali dicendo che “si è trattato di un equivoco, l’ordinanza è stata firmata alle 14.00” quando fin dalla mattina c’era l’elicottero dei carabinieri che girava sopra lo spazio ed evidentemente era tutto già deciso.
Anche in questo caso, oltre alla falsità di fingere di aprire una trattativa quanto ormai era già tutto deciso, va aperta una questione generale.
La mobilitazione dei giovani trevigiani, assolutamente inaspettata, sta aprendo una breccia in un ciclo politico che è durato vent’anni della Lega e crediamo che sia ora arrivato il momento di fare chiarezza sui ruoli anche istituzionali di tutti questi soggetti, magistratura, prefetto, lo stesso questore appena arrivato, che sono stati tutti ligi ad arrivare allo sgombero
E’ ora che si riapra una discussione ed una dialettica democratica reale perchè tutti sanno che l’esperienza ZTL Wake Up di certo non è finita ieri e paradossalmente si può dire che in questi giorni si sta rafforzando. Quindi è chiaro che affinchè non si riproduca una risposta solo attraverso la polizia e gli sgomberi, tutte le istituzioni devono avere un ruolo diverso. Non ci può più essere quella sostanziale coincidenza – diventata abitudine in un posto di provincia come Treviso magari non abituata a queste cose ed abituata allo strapotere leghista – che vede alla fine tutti complici e tutti con delle responsabilità.
Se il ciclo politico della lega è finito bisogna riaprire una democrazia ed una dialettica vera e tutti quanti devono assumersi le loro responsabilità
Ci puoi parlare della preparazione della manifestazione di sabato come risposta ampia e plurale per mantenere aperti gli spazi di libertà in città?
Il corteo era già stato lanciato domenica scorsa da una partecipatissima assemblea che si era tenuta per scongiurare lo sgombero, avvenuto poi ieri. Ovviamente adesso la manifestazione assume un senso ancora più grande che è proprio quello del rilancio di questa esperienza.
Passata la sorpresa di ieri, già in serata nell’assemblea, che si è svolta, tutti i ragazzi hanno ribadito che c’è una grandissima voglia di andare avanti e di far proseguire la mobilitazione.
Il corteo sarà un momento importante e crediamo sia fondamentale che tutte le persone, giovani e non giovani, ci partecipino. E’ in ballo una battaglia che obbliga tutti a schierarsi per portare a casa dei risultati e si finisca una volta per tutte con lo strapotere della Lega e la complicità tra poteri.
Ci sarà molta rabbia e molta determinazione ma anche la volontà di fare una manifestazione allegra, creativa e soprattutto includente
La forza dell’esperienza di ZTL Wake Up è che chiunque viene intervistato, dai vicini ai genitori etc.., tutti riconoscono il valore dell’esperienza fatta con l’occupazione.
Vogliamo che il corteo di sabato, che partirà alle 15.00 dalla stazione, sia un modo per portare all’interno della città la ricchezza di ciò che si sta costruendo