29 luglio 2015, data di morte di uno dei pochi spazi sociali studenteschi a Schio.

La Stanzetta Banksy è stata per anni luogo di ritrovo e scambio per gli studenti e le studentesse di Schio, finchè la sua esistenza è stata messa in discussione dall’amministrazione comunale che dopo un anno di trattative e lotte propone come unica possibilità quella di avere in concessione la stanzetta a ore. Numerosi sono stati gli ultimatum da parte del Comune di Schio che minacciavano di sgombero lo spazio se da soli non avessimo provveduto a portar fuori il nostro materiale che sarebbe stato poi irrecuperabile; per poi farne cosa?

Uno spazio ridipinto, vuoto, depersonalizzato, senza un’identità che lo contraddistingua dalla semplice stanza della parrocchia, a disponibilità di tutti sì, ma in realtà reso vivo da nessuno. È la morte di uno spazio, ma non della collettività, delle idee, delle proposte e dello spirito che lo attraversavano prima, ma che sicuramente troveranno luogo altrove.

Non è la dimostrazione del fallimento di un progetto, bensì il chiaro esempio di quanto la nuova amministrazione comunale, noncurante delle necessità degli studenti di Schio si riappropria di una stanza perseguendo interessi economici e illudendosi di reprimere così una realtà a loro scomoda come la nostra.

Più volte sono stati presentati progetti, prima elogiati e poi scartati da parte del Comune che proprio non poteva concedere la stanza se non con il pagamento di un affitto. Ha senso no? Chiedere un pagamento a studenti che offrono servizi gratuiti ai loro coetanei. Non vogliamo avere il contentino di una stanza concessa nove ore alla settimana, non vogliamo scendere a compromessi e pagare un luogo che deve essere destinato ai giovani e alla città gratuitamente. Come studenti e studentesse di Schio ci impegnamo ad utilizzare questa privazione come trampolino di lancio verso un anno scolastico che si prospetta ricco di iniziative e progetti, prima irrealizzabili date le dimensioni della Stanzetta Banksy, che renderemo possibili ed esprimibili al massimo in un luogo alternativo che possa dar voce a tutte le potenzialità degli studenti che lo attraverseranno. Per un anno di fuoco.

 

Coordinamento Studentesco Schio