Il clima che si respira a Schio da quando Valter Orsi si è insediato come nuovo sindaco non fa presagire nulla di positivo per quanto riguarda il futuro del governo della nostra città.
Uno dei primi provvedimenti presi dalla sua amministrazione ha riguardato infatti il delicato tema delle politiche di accoglienza verso chi si trova ad attraversare e a vivere, per scelta o per necessità, per periodi di lunga o breve durata, il nostro territorio.
Ci riferiamo cioè ad un episodio normalissimo, e cioè il transito di una carovana di nomadi, che nelle giornate dell’11 e 12 giugno, grazie alla dir poco controversa gestione che è stata fatta dall’amministrazione Orsi, è stato invece elevato a problema fondamentale dei cittadini scledensi.
Una carovana di Sinti, posizionatasi ai margini della città per riposare e riprendere il proprio percorso, non ha infatti nemmeno avuto il tempo di scendere dalla roulotte che già il nuovo sindaco aveva depositato proprio per loro un’ordinanza speciale per poterli sgomberare da dove sostavano. E non contento di averli fatti momentaneamente trasferire in un altro piazzale, la mattina successiva li faceva scacciare nuovamente.
Le prime vittime delle “nuove” politiche del paladino della giustizia Valter Orsi sono stati dunque uomini, donne, anziani e bambini. O se preferite, in un’altra parola, dei cittadini.
Gli stessi cittadini che in uno dei suoi slogan elettorali più riusciti diceva avrebbe ascoltato, e che invece in questo caso sono stati zittiti, espulsi e trattati come indesiderati.
Ma forse il caro Orsi si era dimenticato di dirci che il suo slogan conteneva una seconda parte, e cioè che con lui e le sue politiche discriminatorie i cittadini sarebbero stati suddivisi in due categorie, cittadini di serie A e cittadini di serie B.
Grazie a queste sue azioni, tanto spettacolari quanto odiose, hanno infatti ripreso fiato, purtroppo, anche tutti quei farneticanti personaggi pieni di xenofobia e razzismo che subito si sono affrettati a proclamare “tolleranza zero verso questi individui”, dicendo inoltre che “debbono e staranno alla larga dalla città grazie all’avvento della nuova amministrazione”.
Ebbene, a questi “signori”, così come all’amministrazione Orsi, ricordiamo che Schio è ed è sempre stata una città aperta e tollerante verso tutti, e tutte quelle persone che agiscono in modo discriminatorio e razzista, volenti o nolenti, di ciò se ne accorgeranno e ne dovranno tener conto.