vn 3Valle dell’Astico, 20/12/2016

Ieri 19 dicembre alcuni attivisti hanno “impacchettato” con del nastro da imballaggio una carotatrice che, come segnalato dagli abitanti della zona, stazionava da qualche giorno nei pressi della località Sant’Agata di Cogollo Del Cengio, ossia proprio dove dovrebbe passare l’autostrada A31 Valdastico Nord.

 

vn 2Di ieri anche l’articolo pubblicato su Strade&Autostrade.it, secondo il quale:  “La progettazione definitiva del 1° lotto dell’autostrada Valdastico Nord, il “lotto veneto”, è in fase conclusiva, dovrebbe essere pronto all’inizio del prossimo anno, per poi avviare l’iter approvativo di legge obiettivo (verifica di ottemperanza Via, conferenza di servizi consultiva, Cipe) e l’obiettivo della società concessionaria Autostrada Brescia-Padova Spa (controllata dalla spagnola Abertis dall’8 settembre scorso) è di pubblicare il bando di gara per i lavori entro il 2017 (…)”. “Il lotto veneto vale 860 milioni, come si diceva, e l’obiettivo della società è metterlo in gara entro il prossimo anno. Tutti i lavori della Valdastico saranno affidati a terzi con gara europea.”

vn 1La società Abertis lo scorso settembre si è aggiudicata per la cifra di 594 milioni la concessione autostradale sulla A4 Brescia Padova fino al 2026, acquistando (da Intesa, Astaldi e famiglia Tabacchi) il  51,4% del consorzio A4 Holding che gestisce “la Serenissima”, cioè il tratto a tre corsie che collega Brescia e Padova ed è la terza autostrada in itallia per volume di traffico, e la A31, cioè gli 86 km dell’Autostrada della Valdastico.

Il contratto di concessione delle autostrade, che porterà agli spagnoli un ricavo stimato in circa 610 milioni di euro, è già in regime di concessione scaduta e gestione in prorogatio, ma il ministero ha concordato con la Commissione Ue una proroga della durata al 2026 se sarà approvato al più presto il progetto definitivo dell’autostrada Valdastico Nord; approvazione che che appare ormai imminente dopo l’accordo siglato lo scorso 9 febbraio tra la Regione Veneto, la Provincia Autonoma di Trento ed il ministero delle Infrastrutture, e  ratificato il 10 agosto dal CIPE.

La progettazione definitiva del tratto veneto dovrà pertanto essere approvata e mandata in gara entro il 2017.

Intanto, sono apparse le prime carotatrici; l’attenzione che le comunità tengono alta ha permesso di intercettarne e segnalarne due, una a Casotto la settimana scorsa, poi una a Cogollo del Cengio, sulla quale l’intervento degli attivisti è stato immediato, con grande risonanza sui social media e mezzi di informazione.

Con il sequestro simbolico dell’impianto di perforazione si è voluto ribadire un ennesimo, categorico “NO” alla grande opera inutile e devastante che si vuole imporre alla vallata. Un NO che scaturisce dalla medesima rivendicazione di autonomia e sovranità con cui milioni di cittadine e cittadini hanno bocciato nello scorso referendum la modifica del Titolo V della Costituzione, esprimendo la volontà delle comunità locali di essere detentrici in via esclusiva della facoltà di decidere le sorti dei propri territori.

Ma non solo: con l’azione di Cogollo si sono palesate la determinazione a vigilare e la tempestività ad intervenire sul territorio ogniqualvolta su di esso vengano o verranno prese decisioni, o intraprese azioni, ad insaputa e contro la volontà espressa dalle comunità valligiane.