Dopo aver rinviato lo sfratto gli attivisti si sono presentati in Comune per in incontro con l’assessore au Servizi Sociali
Questa mattina gli attivisti di ADL Cobas , CS Bocciodromo e centro sociale Arcadia hanno bloccato uno sfratto di una famiglia albanese con due figli minorenni a Sandrigo. Si è trattato del secondo accesso dopo che due mesi fa venne bloccato il primo tentativo di sgombero della famiglia. Infatti a novembre, dopo aver impedito la prima ordinanza di sfratto abbiamo cominciato una trattativa con il Comune e l’assessorato ai Servizi Sociali, nella speranza che venisse trovata una soluzione abitativa per queste persone. Ci è stato promesso che ci sarebbero stati dei risvolti in un lasso di tempo molto breve ma così non è stato. L’appartamento a disposizione del comune è occupato dai profughi dell’emergenza Nord-Africa che, essendo stata prolungata fino al 28 febbraio non è quindi a disposizione. L’unica proposta fatta dal Comune allora è stata quella di separare la famiglia mandando la moglie e i figli minorenni in albergo mentre il padre costretto a trovare una sistemazione per conto suo.
Ricordiamo che Mentor, il padre dei due figli, tranne qualche impiego saltuario e in nero, non riesce a trovare un lavoro regolare che gli permetta di pagare l’affitto. Tra l’altro il suo ex datore di lavoro non gli ha pagato gli stipendi per un ammontare di 4000 euro cosa per la quale il tribunale ha emesso un decreto ingiuntivo.
Oggi, grazie alla presenza e alla pressione degli attivisti l’ufficiale giudiziario, accompagnato dai proprietari e dal loro avvocato ha concesso una proroga fino al 5 febbraio.
A quel punto siamo andati di nuovo negli uffici del Comune dove l’assessore via telefono ci ha garantito che si sta impegnando e che entro la data del terzo accesso sarà trovata la soluzione migliore per Mentor e la sua famiglia.
In caso contrario torneremo di nuovo davanti alla loro casa per impedire che vengano lasciati in mezzo a una strada.
ADL Cobas, C.S. Bocciodromo, CSA Arcadia