L’apertura dei Chiostri di San Francesco avviene nelle settimane che si preannunciano le più fredde dell’anno.
In questo luogo fino alla settimana scorsa hanno dormito delle persone che vi hanno trovato riparo dal gelo. La struttura che ospita al piano superiore l’Accademia musicale di Schio è di proprietà dell’amministrazione comunale. All’interno l’impianto di riscaldamento attivo aveva reso confortevole la temperatura.
L’utilizzo di stabili abbandonati come rifugio dalle temperature polari esterne, fa emergere come in questo periodo la disponibilità dei posti letto nei dormitori sia messa in difficoltà dalla forte richiesta di questo servizio.
Ad oggi a Schio esiste un dormitorio attivo, 20 posti letto.
A Vicenza e in tutta la provincia, come si apprende da alcuni articoli usciti nelle testate locali, le strutture che danno ospitalità ai senzatetto sono giunte al limite.
L’aumento delle persone che chiedono ospitalità nei dormitori o che si ritrovano all’addiaccio è anche consequenziale alla chiusura delle stazioni ferroviarie, dove fino a poco tempo fa alcuni riuscivano a trovare un minimo di protezione.
Il freddo tuttavia, non può essere considerato un’emergenza dal momento che sappiamo dell’arrivo puntuale dell’inverno e sappiamo quanto sia rischioso per chi vive in strada. Riteniamo sia compito nostro e di tutti i cittadini, fare rete per aiutare coloro che per scelta o per sorte si ritrovano a vivere questa condizione.
Solo la scorsa settimana il freddo ha mietuto 8 vittime in 48 ore.
L’apertura di questo spazio vuole essere temporanea e fino alla fine della stagione fredda, quando le temperature saranno gradevoli. Vorremmo fosse uno strumento in più a tutte quelle persone che necessitano di un aiuto e un rinforzo, quando necessario, per tutte le strutture e le realtà che gestiscono e promuovono un’accoglienza a chi si ritrova in mezzo ad una strada.
Chiediamo un incontro con il Sindaco di Schio Valter Orsi e con l’Assessore al Sociale Cristina Marigo per discutere assieme la possibilità di dare una risposta concreta ai bisogni di chi si trova in grave difficoltà e in condizione di emarginazione. Chiediamo di ascoltare la nostra proposta di tenere aperto questo spazio fino alla fine dell’inverno; ci proponiamo di gestire questi locali al momento vuoti e inutilizzati, di risistemarli e fare i lavori di manutenzione, a spese nostre, per poi poterli riconsegnare ai cittadini e alle realtà associative che necessitano di sedi.
Convinti che da più parti arriveranno idee e disponibilità facciamo appello al senso di responsabilità e solidarietà dei cittadini, partecipando ognuno a proprio modo per restituire pari dignità a tutti e iniziando con buone pratiche a far sì che nessuno rimanga “invisibile”.
Ringraziamo fin da subito chi deciderà di sostenerci e aiutarci.
C.s.a. Arcadia