PIANTIAMOLA!
DENTRO LE NOSTRE SCUOLE NON VOGLIAMO CANI E POLIZIA!

Ancora una volta, all’interno degli istituti scledensi, è stato messo in atto il solito meccanismo di controllo e di repressione da parte delle forze dell’ “ordine” contro quegli studenti che vengono identificati come “criminali” perchè in possesso di piccole quantità di sostanze stupefacenti.
Questa mattina all’interno dell’istituto superiore Ipsia Garbin le forze dell’ordine accompagnate dal fedele fido hanno svolto un’azione che sta all’interno della campagna di diffusione della “cultura della legalità”. Con questa hanno dimostrato ancora una volta come interventi di questo genere siano mere e vuote azioni mediatiche, con il solo obbiettivo di trasmettere un sentimento di paura nei giovani. Se presidi e insegnanti temono che la droga dilaghi nelle scuole allora sarà il caso di organizzare degli incontri di formazione riguardo l’uso e l’abuso di sostanze. Incontri fatti con chi della materia se ne intende e non con qualche poliziotto ignorante che ripete a mò di pappagallo risultati di studi fittizi secondo i quali chi fuma uno spinello ha i buchi nel cervello e arriverà entro breve tempo a consumare eroina. E’ in questo modo che si affrontano i problemi, non stigmatizzando e criminalizzando i giovanissimi per due canne in tasca; soprattutto in un contesto come quello attuale, caratterizzato dalla liberalizzazione della cannabis a livello globale che ha coinvolto anche l’Italia con l’abrogazione della legge Fini-Giovanardi e la messa in discussione di tutto l’organo legislativo che riguarda le droghe.
Non siamo più disposti a pagare con le nostre vite e con i nostri diritti il prezzo di leggi finalizzate a rafforzare il miliardario monopolio del commercio delle narcomafie.
Non siamo più disposti a veder riempire le galere di consumatori, che diventano secondo il teorema “punisci e correggi”, prima criminali e poi malati.
Non siamo più disposti a lasciare morire persone nelle carceri.
Crediamo che, come sta già avvenendo in altre parti del mondo (USA, Uruguay e non solo), sia arrivato il momento di spingere verso la completa depenalizzazione dell’ uso personale di cannabis e dalla sua autoproduzione.
Pertanto ribadiamo il nostro dissenso nei confronti di politiche repressive simili a quelle messe in atto oggi e riteniamo che non si debbano più ripetere. La scuola non è solo un luogo che insegna semplicemente nozioni inerenti alle materie, ma è soprattutto il luogo di crescita collettiva di noi giovani in grado di formare persone libere e pensanti.

Coordinamento Studentesco Schio
Be Student, Be Rebel!