Ogni anno in Italia sono 80.000 i decessi non accidentali legati all’inquinamento atmosferico.
Stando ai freddi numeri, significa che in media in una cittadina di 40.000 abitanti come Schio sono 50 all’anno.
E il sindaco che è il responsabile della salute pubblica che fa?
Fa scattare i divieti alla circolazione in qualche via lunga qualche centinaio di metri in centro storico e non agisce invece nei tratti stradali che sono più trafficati e che contano migliaia di passaggi di automezzi giornalieri (l’SP350 che da Schio porta verso Piovene R. , SP46 che da Schio fa entrare e uscire macchine da e per Vicenza, Via dell’Industria).
Siamo convinti certamente che siano anche i comportamenti delle singole persone a dover cambiare ed essere più compatibili con l’ambiente, ma in una crisi climatica sistemica come quella che stiamo vivendo, non è il sistema che l’ha provocata che dovrebbe essere cambiato?
Nel nostro territorio si potrebbe iniziare smettendo di incenerire i rifiuti, proponendo una mobilità pubblica capillare, sostenibile e accessibile , e infine lottando contro quelle grandi opere inutili che in Veneto hanno solo distrutto il territorio, alimentando il malaffare e l’avvelenamento di questa terra.
Invece l’inceneritore brucia sempre di più, il sindaco propone di spostare la stazione dei treni fuori città e con tutta la maggioranza vota a favore del proseguimento a nord dell’autostrada A31, definendola opera strategica.
Strategica si, per gli amichetti della A4 Holding, per i cavatori, i marmisti e le imprese funebri…